
A dispetto della vulgata generale che considera finito il ventennio berlusconiano, le reazioni al messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano indicano con assoluta chiarezza che il ventennio potrà considerarsi esaurito solo nel momento in cui sarà stata debellata la paranoia antiberlusconiana che affligge e paralizza il Paese. Il problema, ormai, non è più politico ma è medico.
Due decenni di predicazione ossessiva contro il personaggio Silvio Berlusconi hanno provocato una psicosi di massa che non si fonda più su ragioni ideologiche o politiche, ma che è provocata solo ed esclusivamente da una degenerazione psichiatrica della capacità di una parte considerevole dell’opinione pubblica e dei suoi rappresentanti e interpreti di rapportarsi in maniera normale con la realtà.
Il caso del messaggio alle Camere di Napolitano è emblematico. Tutti conoscono la situazione drammatica del sistema carcerario e tutti sono a conoscenza che per risolvere un cancro contro il quale si scaglia l’intera Europa c’è l’assoluta e urgente necessità di una riforma della giustizia seguita da un indulto e da una amnistia. La consapevolezza, a parole, è generale. Ma quando il Capo dello Stato ufficializza una proposta al Parlamento che già aveva anticipato in passato la sindrome paranoica scatta come un riflesso pavloviano.
E dalla parte malata della società parte un’operazione rivolta a bloccare qualsiasi iniziativa diretta a riformare la giustizia, a svuotare le carceri e a mettersi in regola con l’Europa con la denuncia che a beneficiare della complessa e sacrosanta operazione potrebbe essere anche Silvio Berlusconi. Napolitano ha commentato la vicenda sostenendo che chi contesta le sue indicazioni è talmente ossessionato dalla voglia di eliminare una persona da fregarsene delle necessità di un’intera comunità.
E con la sua battuta ha centrato perfettamente il problema. C’è una minoranza paranoica che vede Berlusconi dietro ogni angolo e che, per la propria forsennatezza mentale, continuerà a vederlo anche quando sarà morto fisicamente. Un rimedio contro questa sindrome non esiste.
Solo il tempo riuscirà a mitigare ed eliminare questa psicosi di massa. Ma solo a condizione che chi l’alimenta in continuazione e l’ha trasformata nel sistema migliore per tutelare i propri interessi e privilegi venga denunciato e smascherato. L’antiberlusconismo, infatti, è diventato una psicosi di massa perché qualcuno lo considera un ottimo affare e una sicura assicurazione per la vita.
E non perde una sola occasione per diffonderlo come Assad ha fatto con il gas nervino per consolidare il proprio potere e, soprattutto, per imporre la propria volontà al resto della società italiana. Tutti conoscono i nomi e i cognomi di questi gassificatori di coscienze e tutti conoscono il loro modo di operare usando strumentalmente l’antiberlusconismo per aumentare il proprio potere di condizionamento della politica nazionale. Per frenarli non c’è bisogno del Prozac. Solo di informazione corretta e senza sudditanze di sorta!
Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 15:28