
Matteo Renzi si è reso conto che se dovesse seguire la strada che passa dalla conquista della segreteria del partito per arrivare alla Presidenza del Consiglio non riuscirebbe mai a raggiungere l’agognato traguardo. L’apparato interno del Pd lo considera un soggetto estraneo, anomalo, pericoloso e non gli consentirà mai, come è già avvenuto quando gli hanno preferito a larga maggioranza Pier Luigi Bersani, di diventare l’”uomo solo al comando” del partito. Questa considerazione lo ha spinto a modificare totalmente la sua direzione di marcia.
Invece di puntare alla segreteria per arrivare al governo ha deciso di puntare al governo per conquistare la segreteria. Sembra un gioco di parole ed invece è una operazione fin troppo manifesta che si sta concretizzando con il tentativo dei parlamentari renziani di prendere a pretesto il caso Alfano per tentare un affondo sulla maggioranza delle larghe intese e mandare a casa il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, aprendo una crisi che potrebbe concludersi con l’incarico di formare il governo al sindaco di Firenze. Se l’eventuale caduta dell’attuale esecutivo dovesse portare effettivamente ed esclusivamente ad un governo Renzi, il disegno del giovanotto rampante avrebbe una sua precisa giustificazione. Ma questa è solo una delle tante ipotesi di soluzione della crisi. E neppure tra le più probabili. Perché Giorgio Napolitano potrebbe rinviare Letta alle Camere. Perché si potrebbe arrivare alle elezioni anticipate ad ottobre. Perché il Pd potrebbe spaccarsi e dividersi tra lettiani e renziani. E perché, più facilmente, l’affondo di Renzi potrebbe fallire e le larghe intese potrebbero continuare ad andare avanti a dispetto di tutte le scosse e le frammentazioni dei partiti che partecipano a questa maggioranza anomala.
In queste condizioni appare evidente come l’inversione di rotta del sindaco di Firenze ed il suo tentativo di puntare alla guida del governo per occupare successivamente la guida del partito rappresentano una scommessa estremamente azzardata. Sapendo di non potere vincere il congresso del Pd, Renzi ha deciso di combattere la sua battaglia congressuale fuori del partito e dentro la maggioranza di governo. Senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze che le sue manovre avventuriste ed egoistiche potrebbero determinare sulla pelle del paese. Non tutto il male, comunque, viene per nuocere. Ora Renzi è svelato. Niente Fonzie ma solo un irresponsabile.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:52