
Non servono intellettuali impegnati. Servono intelligenze ed impegno. E non per elaborare visioni astratte di una società ipotetica, ma per contribuire concretamente a far uscire il Paese dalla crisi che rischia di condannarlo ad una drammatica regressione materiale e morale. Il convegno che si tiene oggi all’Hotel Quirinale segna l’inizio ufficiale dell’attività che “La Comunità de L’Opinione” intende svolgere per raccogliere chi voglia spendere il proprio intelletto, le proprie capacità e la propria volontà di partecipazione per battersi contro la regressione italiana. L'Opinione è uno dei più antichi giornali politici italiani.
Che ha vissuto momenti esaltanti e fasi di marginalizzazione e di grandi difficoltà. Ma che non ha mai rinunciato a portare avanti con estrema coerenza le idee di libertà che lo avevano fatto nascere nella prima metà dell'ottocento e ne avevano provocato le tante rinascite successive. Questa coerenza ideale è la grande ricchezza del giornale che dirigo da vent'anni. Ed è anche il fattore di aggregazione dei promotori dell’associazione “La Comunità de L’Opinione”, ognuno dei quali, pur avendo alle spalle esperienze e storie diverse, condivide con gli altri la passione civile per quei valori di libertà che hanno ispirato tutti i momenti più significativi , dal Risorgimento al Miracolo Italiano, dello stato unitario. Il Paese vive oggi un momento che per essere superato richiede un richiamo ed un rilancio forte di questi valori. Il rischio di disgregazione politica e sociale che incombe e da cui, come il passato insegna, possono nascere spinte incontrollabili verso soluzioni di tipo autoritario, impone di non limitarsi alla testimonianza delle idee di libertà. C’è bisogno di impegno e di lotta.
Ed è indispensabile che a questa battaglia contro la regressione partecipino quegli uomini e quelle donne che non vogliono mortificare il loro intelletto e le loro capacità arrendendosi all’ineluttabilità della crisi. Ho promosso la nascita dell’associazione “La Comunità de L’Opinione” per aggregare chi non si vuole arrendere. Allo scopo non solo di contribuire a frenare la regressione in atto ma anche di aggredirla con gli unici strumenti concreti in grado di farlo. Cioè con progetti di riforma capaci di incidere profondamente su una società che per troppo tempo si è cullata sul mito della crescita continua e che ha trasformato lo stato in un mostro burocratico-assistenziale condannato alla decrescita infelice. Il convegno dell'Hotel Quirinale è dedicato alla presentazione delle cinque grandi riforme che l’associazione nata attorno a “L'Opinione” ed alla sua storia di coerenza intende promuovere e sostenere nel prossimo futuro. Ma alla presentazione si aggiunge anche l’indicazione concreta di come sostenere la battaglia per le cinque riforme (istituzionale, fiscale, del lavoro, delle autonomie, della giustizia).
La proposta che lancio è di aderire alle iniziative già in atto per la riforma istituzionale in senso presidenziale e ai referendum radicali per la giustizia giusta. E sostenere le battaglie di quelle forze che vogliono liberare l’Italia dal peso insopportabile dei privilegi corporativi in tema di lavoro, di una pressione fiscale esasperata e delle clientele elefantiache prodotte dai vecchi partiti annidiate in tutti i livelli delle strutture pubbliche. I valori di libertà a cui “L’Opinione” e “La Comunità” si richiamano indicano senza possibilità di equivoco la collocazione ideale e politica dell'associazione. Ma l’impegno sulle riforme contro la regressione indica anche che non può esserci preclusione alcuna nei confronti di chi persegue le stesse riforme e lo stesso obiettivo di salvare l’Italia dalla crisi. Non stiamo dando vita al solito partito. Al contrario, vogliamo perseguire un nuovo modello di aggregazione politica ispirato al modello americano: partiti leggeri formati da organismi e soggetti diversi della società nazionale in un quadro di bipolarismo maturo. Puntiamo ad essere uno di questi soggetti!
Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 15:15