Berlusconi come El Cid per il centrodestra

Se non lo faranno i giudici milanesi ci riusciranno quelli napoletani. Per Silvio Berlusconi il finale di partita è già segnato: condanne, carcere , interdizione dai pubblici servizi. Cioè estromissione per via giudiziaria dalla vita politica. Che un finale del genere trascini l'Italia al livello dell'Ucraina post-comunista è fin troppo evidente. Se il leader dell'opposizione, dopo vent'anni di incredibile accanimento giudiziario ai suoi danni, viene eliminato dalla scena pubblica non da un risultato elettorale ma da sentenze neppure passate in giudicato, vuol dire che nel nostro paese lo stato di diritto non esiste più e che la democrazia liberale realizzata dai Padri Costituenti si è trasformata in una finzione dietro cui si nasconde un autoritarismo ipocrita e sempre più invadente e drammatico.

Che fare di fronte ad una prospettiva da colpo di stato antidemocratico compiuto in nome della legge? E che fare di fronte all'eventualità di perdere il leader che negli ultimi vent'anni è riuscito a coagulare attorno a se la maggior parte dell'elettorato di centrodestra del paese ? La prima domanda dovrebbe riguardare non solo il Pdl ma anche tutte le forze politiche diverse da quelle del centrodestra. Dal Pd al Movimento Cinque Stelle. Perché se il meccanismo dell'esclusione dalla politica per via giudiziaria è questo, oggi tocca al Cavaliere nero ma domani potrebbe toccare allo smacchiatore dei giaguari o al comico a cui il primo dei dossier della sere ha già attribuito oscure ed anonime società in America Latina. E quale l'occasione migliore per mettere di fronte le altre forze politiche e l'opinione pubblica nazionale ed internazionale delle prossime consultazioni del Pdl con il Capo dello Stato? La denuncia deve essere fatta sul Colle più alto, nelle forme più chiare e solenni.

Per dimostrare che la questione Berlusconi non è un caso personale ma la dimostrazione vivente della anomalia giudiziaria esistente nel nostro paese. Anomalia da eliminare se non si vuole correre il rischio che l'autoritarismo mascherato diventi ufficiale ed irreversibile. La seconda domanda riguarda direttamente ed esclusivamente il Pdl. Come reagire di fronte al tentativo di decapitazione del proprio leader? L'ipotesi dell'assalto alle Procure sull'esempio di quelli che i fascisti del 21 facevano con le sedi dell'Avanti e della Case del Popolo non è realizzabile. Il popolo del centrodestra è pacifico, i fascisti non ci sono più ed i pochi rimasti votano per Grillo. Ogni reazione muscolare va dunque esclusa. Si può, naturalmente, decidere di tenere la manifestazione contro la giustizia ingiusta ed antidemocratica a Piazza Indipendenza, di fronte alla sede del Csm. Ma ad una operazione politica si deve rispondere con una operazione politica. E qualsiasi operazione di questo tipo passa attraverso la definizione del rapporto che si dovrà comunque creare tra il leader azzoppato o addirittura messo in carcere ed l'area politica che alle ultime elezioni ha raccolto circa il 30 per cento dei suffragi elettorali. Chi pensa ad una semplice operazione di scaricamento del Cavaliere non fa i propri interessi.

Dimentica l'insegnamento della storia secondo cui i tradimenti dei leader portano alla rovina dei traditori. Come, tanto per citare l'ultimo esempio della serie, il caso Craxi insegna. Al tempo stesso, però, non ci si può neppure cullare nell'illusione che tutto possa rimanere immutato. L'azione dei giudici, milanesi o napoletani che siano, apre il doppio problema non della successione ma della nuova collocazione di Berlusconi e della ristrutturazione dell'intero centrodestra. Il Cavaliere in carcere può essere la rovina del centrodestra ma anche una formidabile arma elettorale. El Cid Campeador di un grande schieramento anti-autoritario. Ma questo schieramento va costruito tenendo conto che è proprio il ruolo da Cid Campeador di Berlusconi può favorire la realizzazione di un rassemblement in cui rientrino tutti i delusi di Fini, Casini e dello stesso Monti e tutti quelli consapevoli che se si vuole evitare un futuro bipolarismo italiano incentrato sull'alternativa Pd-Grillo bisogna superare i particolarismi ed i personalismi del passato e dare vita ad un grande fronte della responsabilità e della libertà.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 15:12