Agenda Monti: fatta apposta per sfrondare il reddito delle famiglie! In altre parole: quando la fiscalità è peggiore del napalm sulle foreste pluviali. Da noi, ormai, piovono solo tasse, che distruggono fiducia e potere di acquisto, ma il governo insiste, e il circo tragico Casini–Montezemolo ne reclama a gran voce il... “bis”! Allora, qui è necessario che qualcuno dica “qualcosa di centrodestra”! Una fra tutte: usciamo dall’euro e da “questa” Europa, dicendo chiaramente qual è il “salvagente”, per restare tutti a galla. Uno Sme redivivo, o un sistema di cambi a “oscillazione controllata”? Quello che volete, purché risparmiamo un pozzo di miliardi, chiudendo quell’altro immenso circo tragico, che risponde al nome di “Eurocrazia”, politica agricola Comune, fondi strutturali, ecc.. Facciamo, poi, accordi bilaterali con tutti quelli che hanno importanti attivi commerciali, tipo gli Emirati del Golfo, la Cina e la Russia, dando fondo alla nostra inesauribile materia grigia, per avere energia a basso prezzo e attenti investitori sui prodotti di pregio, che solo noi italiani sappiamo fare.
Altro circo tragico, è quello delle “primarie”, abortite a destra e “sballottate” a sinistra. Una vera buffonata, con tutto il rispetto parlando. Spiego perché, dal mio punto di vista. Primo, qualunque sia la legge elettorale (e, vi prego, lasciateci quella che c’è, tanto siete capaci di fare solo danni, mettendoci mano all’ultimo momento!), il vero strumento per una democrazia di base è fare le primarie per la formazione delle “liste” nazionali di Camera e Senato, inserendo in ordine decrescente i candidati più votati. Le leggi, infatti, le fa il Parlamento, e non il candidato premier. Secondo aspetto: in politica, a volte, funziona benissimo il “ricombinare, scombinando”. Ovvero, mettendo assieme le “frattaglie” si arriva a fare, talvolta, un pollo e mezzo. Vale per Forza Italia 2.0 del Cavalier Silvio (che potrebbe sommare algebricamente i suoi voti, mettendo assieme la sua lista personalizzata, una rediviva di An e un’altra residuale di Alfano–Pdl), ma ancora di più per Bersani, Vendola e Renzi. Dato che gli investitori internazionali e l’alta finanza vedono come la peste l’inserimento dell’ultrasinistra in un governo del dopo–Monti, tanto vale che si dividano tutti e tre, lasciando che Renzi si crei un bel listone a suo nome, che prenderà più voti del Pd, assorbendo consistenti aliquote di astensionismo e di consensi, in libera uscita dalla maggioranza silenziosa del centrodestra. Poi, a elezioni avvenute (nessuno prenderà il premio di maggioranza? Meglio così, tanto i “ribaltoni” sono sempre in agguato), si faranno i giochi in Parlamento, che non sarà più una semplice marionetta da voto, in mano alle segreterie dei partiti! Altro giro, altra sorpresa: Monti dice che la sanità pubblica costa troppo: perché non riforma quella che c’è, finanziandola con i risparmi di gestione? Posso dire come si fa? Primo: per gli acquisti di materiale sanitario basta stabilire una lista standard di prodotti di largo consumo e di beni durevoli. Dopo di che, si utilizza Consip per gli acquisti centralizzati, facendo sì che ad esempio una siringa abbia lo stesso prezzo sia in Sicilia che in Val d’Aosta. Secondo: la scelta di manager e dirigenza medico/amministrativa avviene a partire da elenchi unici nazionali, in cui è il regolamento ad assegnare i punteggi, in automatico, agli eventi diritto.
Spetterà, poi, a un’Authority di garanzia (controllata dal Parlamento) provvedere alla nomina e all’accertamento periodico del mantenimento dei requisiti degli iscritti, scegliendo in ordine di graduatoria i professionisti da incaricare, sulla base di quanto richiesto dalle strutture sanitarie regionali. Direttori generali, amministrativi e sanitari delle Asl, poi, riceveranno il premio di produttività, proporzionalmente ai risparmi di gestione conseguiti e alla “customer satisfaction” (facendo contare il giudizio dei cittadini). Sono riforme a costo zero, Herr President, che tagliano le unghie a tutte le caste che si comportano come il Conte Ugolino, divorando i bilanci pubblici, pur di tenere in vita i propri privilegi. Ma Lei, presidente Monti, a che gioco sta giocando?
Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 13:29