“Autoprimarie” in rete per il Pdl

La probabile votazione congiunta di politiche e regionali nel mese di marzo va considerata come una sorta di manna dal cielo per il Pdl. Perché evita l’effetto disastroso che avrebbe avuto la scopiazzatura delle primarie del Partito Democratico realizzata senza la rete organizzativa delle tradizionali organizzazioni fiancheggiatrici degli eredi del vecchio Pci. Il tutto in un clima contrassegnato dal morale sotto i tacchi della stragrande maggioranza dei militanti, dei simpatizzanti e degli elettori del centrodestra.

Angelino Alfano ha assicurato che l’impossibilità temporale di tenere le primarie come erano state concepite inizialmente non esclude di celebrare comunque una consultazione della base diversa, ma egualmente efficace, rispetto a quella prevista. Il segretario del Pdl non ha chiarito quale forma potrà avere questo nuovo tipo di primarie imposto dalle circostanze. Può essere che si possa tenere dentro i gazebo o, più facilmente, in grandi assemblee con cui risvegliare l’attenzione e gli entusiasmi sopiti del popolo moderato. Nell’incertezza nessuno però impedisce di preparare il momento dei gazebo o quello delle assemblee con le primarie in rete. Cioè con la indicazione di candidature credibili per le regionali e le politiche e con la raccolta di consensi, sempre in rete, attorno a queste candidature.

Alfano ha detto giustamente che non ci può più essere spazio per gli impresentabili nel Pdl. Ma chi può meglio giudicare sulla presentabilità o meno dei futuri componenti del consigli regionali del Lazio, della Lombardia e del Molise e dei futuri parlamentari nazionali se non quegli stessi elettori che dovrebbero recarsi alle urne per votarli? Il segretario, ovviamente, non può stabilire ora in fretta e furia una procedura di consultazione in rete che sia al tempo stesso ufficiale e garantita secondo le regole e le procedure (se ci sono) dello statuto del partito. Ma chi pensa di essere un candidato presentabile può tranquillamente lanciare il proprio nome sulla rete chiedendo il sostegno degli estimatori. E chi pensa di poter esprimere candidature credibili ed autorevoli può fare altrettanto sollecitando una adesione via internet che non comporta alcuna candidatura certa ma che pone il gruppo dirigente del Pdl ed il segretario Alfano di fronte ad una prima e democratica selezione della possibile nuova classe dirigente. C’è il rischio di autocandidature ridicole o folli? Di imbrogli e pasticci in votazioni che non hanno alcun tipo di codificazione e sono il frutto di iniziative assolutamente spontanee? Può essere. Anzi, è quasi scontato. Ma non c’è bisogno di un rigido controllo di legalità nel capire quali possano essere i nomi veramente autorevoli e provvisti di consenso reale e quelli degli imbroglioni e dei velleitari da strapazzo. Chi è abituato ad assistere alle selezione della classe dirigente fatta con i criteri del casting televisivo o dei favori per i cortigiani a qualsiasi livello non si scandalizzerà di certo di fronte a qualche esibizionismo di troppo o a qualche imbroglietto informatico! Un meccanismo del genere, dunque, può realizzare in tempi brevi quella ripresa di attenzione e di interesse da parte dei settori più attenti e preparati degli elettori del centrodestra che serve come il pane ad Alfano e all’intero Pdl per affrontare le prossime scadenze elettorali. Chi voleva presentarsi alle primarie, quindi, lo faccia sulla rete in maniera autonoma anche se la strada non dovesse sfociare in una qualsiasi procedura ufficiale di partito. In politica, si sa, raccogliere consenso non fa mai male. E, magari, qualche volta aiuta chi deve decidere a non sbagliare troppo.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 13:38