La politica corteggia le toghe

Tradimenti e fidanzamenti. La politica è come una storia d’amore: ci si stringe, ci si lascia e ci si riavvicina. Un cuore che batte al ritmo di note più o meno rosee, dove una serenata può essere sia smielata che stonata. Antonio Ingroia annuncia: «Candidarsi è un diritto di tutti». Il procuratore aggiunto di Palermo lo rivela in un’intervista al Corriere della Sera, ammettendo che dall’estero (in Guatemala ricoprerà un incarico investigativo per l’Onu) continuerà a partecipare «al dibattito italiano in modo più libero, visto che finora mi dicevano che un pm non può parlare». La voce, in un canto, è il “pane” e la melodia di Ingroia vola in alto, pur in presenza di diversi sassolini. Infatti, riferendosi alle critiche piovute da sinistra, dice di sentirsi «un pò tradito, perché mi considero parte di quel mondo, per la storia che la sinistra ha avuto, da Pio La Torre a Enrico Berlinguer. E perché mi viene un sospetto - va avanti - che queste critiche, più che dai miei comportamenti o dai presenti errori, derivino dal fatto che con l’inchiesta sulla trattativa (tra stato e mafia ndr) siamo andati fuori linea. Io però, non ho da seguire linee, bensì cercare la verità». La passione, poi, può sbocciare anche verso chi - fino al giorno prima - non era considerato (in questo caso considerata) il tuo tipo. Così il Pdl, da sempre in collisione con la squadra delle toghe (in particolare quelle rosse), comincia a scalpitare per il magistrato Simonetta Matone. Questa è l’indiscrezione che aleggia nelle frequenze del radiomercato azzurro. La Matone, a quanto pare, è la pedina individuata per lo scacchiere da rifondare in Regione dopo la Caporetto in cui è crollata Renata Polverini. L’ex sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Roma si sta facendo desiderare. Per l’appunto dichiara di «non saperne nulla, perché nessuno me lo ha chiesto», eppure i baci non mancano. Gianni Sammarco, deputato e coordinatore romano del partito, sulla Matone nota: «È un’ottima personalità, che potrebbe aiutare il centrodestra. Al momento non è una candidatura coordinata all’interno del partito, nessuno ha parlato ancora con lei e lei stessa ha detto di non saperne nulla. Bisognerà valutare nel Pdl e poi verificare la sua eventuale disponibilità». Per Sammarco, comunque, sarebbe la benvenuta perché ritenuta valida per «fare una buona campagna elettorale contro Zingaretti». Se non è un invito al ballo delle debuttanti, poco ci manca. Da qui la domanda: quale vestito indosserà la Matone?

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 13:07