La particella di Higgs esiste anche in politica

La prova dell’esistenza del bosone di Higgs ci offre lo spunto per una metafora, per una similitudine, cioè per una trasposizione dal campo scientifico al campo della politica. Nello spazio, inteso in senso scientifico, infatti, esiste un campo di energia che viene denominato il “campo di Higgs”. Anche nello spazio politico, che non va confuso con il vuoto politico, esiste un corrispettivo campo di energia con le medesime caratteristiche e funzioni, ma è un altro campo.

E’ “altro” rispetto al campo della partitocrazia. Il campo di Higgs della Politica, con la maiuscola, è un campo in fermento, composto come da una sorta di tante fiammelle, tante “palline”, cioè di tante idee in movimento, che rimbalzano ovunque, interagiscono, si incontrano, si scontrano, si attraggono. Quello della partitocrazia, invece, è un campo immobile, standardizzato, omologante e non è un campo di energia quanto, piuttosto, un campo di Potere. La creatività e il fermento di idee, che ribollono nel campo della Politica, generano quella che gli antichi Greci chiamavano kinesis (l’azione), che sta all’origine della “massa reale”. Il campo teorizzato da Peter Higgs, però, se costretto a manifestarsi, deve produrre una particella: il bosone di Higgs.

Ecco perché, all’interno della metafora, la prova dell’esistenza del bosone di Higgs apre nuovi scenari anche nella galassia politica dei Radicali. Perché il campo politico dell’alterità liberale e democratica, se riuscirà a manifestarsi, inevitabilmente dovrà produrre la forza dell’individuo, del singolo, della persona vista, però, in relazione con altri individui e altre persone. L’assunto teorico degli scienziati è che questa particella non ha carica elettrica, non ha “carica di colore” ed è, quindi, un bosone: ovvero un tipo di particella per la quale è permesso che molte particelle dello stesso tipo esistano nello stesso stato quantistico. Insomma, l’individuo esiste (e riesce ad esprimere pienamente se stesso) soltanto se viene posto in condizione di muoversi in un campo liberale, in rapporto con gli altri, con reciprocità e dialogo.

Ma che cos’è il “bosone di Higgs”? Si può definire come il “quanto” di uno dei componenti del campo di Higgs. Il “quanto” è ciò che designa in fisica una quantità indivisibile. In un’ottica liberale, è l’individuo. La recente scoperta del bosone di Higgs dimostrerebbe, inoltre, che la “massa reale” dipende dalla “massa immaginaria”. Semplificando in modo un po’ approssimativo, potremmo dire che, secondo lo scienziato Peter Higgs, a cui dobbiamo il merito di aver intuito per primo l’esistenza di questo bosone, la “massa reale” nasce dalla “massa immaginaria”. Nella trasposizione politica della teoria di Higgs, perciò, potremmo dedurre che la “massa reale”, cioè quella che Marco Pannella definisce come “democrazia reale”, si può modificare attraverso la “massa immaginaria”. Perché la cultura, le idee, la parola e il pensiero possono modificare l’azione.

Perché sono esse stesse azione. Insomma, la “massa immaginaria” è come fosse un unicum di particelle diverse, un fermento di fiammelle di idee diverse, che si muovono sotto una coltre pesante, oppressiva, occludente, cioè sotto la cappa partitocratica, che è l’attuale “massa reale” della politica italiana. In altre parole, la partitocrazia rappresenta la “massa reale” dell’attuale regime. La “massa immaginaria”, invece, rappresenta la politica basata sulla forza delle idee, sul dialogo, sul contraddittorio, sulla discussione, sul rispetto degli altri, sul “metodo liberale”, sul merito, sullo “stato di diritto”, sulla legalità, sulla conoscenza, sulla circolazione delle idee, cioè la Politica intesa nel senso alto e nobile del vocabolo.

E’ l’uomo, dunque, che con le sue scelte funge da filtro tra la “massa immaginaria” e la “massa reale”. Inoltre, il comportamento delle particelle elementari (cioè, le nucleari forti, le nucleari deboli, le elettromagnetiche e le gravitazionali) e le loro modalità d’interazione sono descritte, nella teoria quantistica dei campi, dal cosiddetto Modello Standard, che incorpora la “teoria della relatività” di Albert Einstein. Secondo la meccanica quantistica esiste un incessante movimento spontaneo di ogni entità fisica microscopica. Come si può far conciliare, allora, l’esistenza di sistemi stabili, definiti appunto dal Modello Standard, con componenti in movimento come le particelle?

La risposta di Higgs è semplice: esiste un “altro” campo quantistico che pervade tutto l’Universo e che interagendo con i campi quantistici delle varie particelle elementari rende queste ultime capaci di massa. Insomma, l’eccezionalità della scoperta, avvenuta al Cern, sta nel fatto che, con la prova dell’esistenza del bosone di Higgs, il Modello Standard conferma la sua validità. Ma qual è il Modello Standard della politica?

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 13:04