
“Apprezziamo la convocazione da parte del Governo prima del Consiglio dei Ministri, un segnale importante di attenzione verso le richieste delle parti sociali”. Con queste parole il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, ha commentato il confronto a Palazzo Chigi sulla manovra economica, sottolineando la necessità di proseguire lungo la linea di responsabilità adottata nel precedente esercizio di bilancio. “La scelta di prudenza adottata lo scorso anno – ha osservato – ha consentito di rafforzare la credibilità del Paese, con effetti positivi sui conti pubblici. Oggi riteniamo necessario proseguire su questa strada concentrando l’attenzione su alcuni interventi prioritari. In primo luogo, chiediamo il taglio della seconda aliquota Irpef per i redditi da lavoro dipendente e da pensione, con l’estensione dello scaglione fino a 60mila euro. È inoltre fondamentale introdurre misure fiscali che incentivino il rinnovo dei contratti, rifinanziare il fondo per la partecipazione dei lavoratori e potenziare le misure a sostegno della maternità e della paternità, destinando al contempo risorse adeguate alla rivalutazione degli assegni pensionistici”.
E ancora: “Riteniamo altresì essenziale – ha aggiunto – rafforzare gli strumenti volti a favorire l’occupazione stabile di giovani, donne e categorie svantaggiate, promuovere percorsi di riqualificazione professionale per il personale dipendente e potenziare le misure di sostegno al reddito per le fasce più deboli” e quelli per la sicurezza sul lavoro. “L’Ugl – ha concluso – continuerà a sostenere, con spirito di responsabilità e dialogo, tutte le iniziative volte a sostenere un patto per il futuro tra lavoratori, imprese e Governo finalizzato al rilancio del sistema Paese, con un impegno comune da parte di tutti su fisco, redditi, politiche industriali, innovazione tecnologica, energia, giustizia e solidarietà sociale”. Il confronto con i sindacati arriva nelle ultime ore decisive per la definizione della legge di bilancio. Tra le misure al vaglio figurano la “mini Irpef” al 10 per cento sugli aumenti salariali per incentivare i rinnovi contrattuali, un nuovo semestre di silenzio-assenso per il Tfr e l’innalzamento dei tetti alla tassazione agevolata per premi di risultato e fringe benefit. Sul tavolo anche agevolazioni fiscali per straordinari, turni notturni e festivi.
La manovra, giunta ormai alle battute finali, è frutto di un intenso lavoro tra i ministeri coinvolti. Il Ministero del Lavoro ha presentato un pacchetto articolato di proposte, mentre l’ultima parola spetta al Ministero dell’Economia, che dopo il via libera parlamentare al Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) si prepara al rush conclusivo. Il Consiglio dei Ministri è atteso all’inizio della prossima settimana, probabilmente martedì, anche se la convocazione ufficiale non è ancora arrivata. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, impegnato in queste ore in una serie di incontri con sindacati, imprese e istituti di credito, ha mantenuto il riserbo: “Incontriamo le banche, i sindacati, gli imprenditori, incontriamo tutti”, ha detto ai cronisti alla Camera dei deputati, precisando che ai tavoli ha partecipato anche l’Abi. Sul contenuto della trattativa si è limitato ad osservare: “Ci sono tante proposte in circolazione”, invitando alla cautela perché “sui giornali ne leggo di tutti i colori, ma diffidate dalle imitazioni”. Poi, con una metafora, ha riconosciuto la complessità della fase: “È complicato, gli ingredienti della torta sono complicati, deve arrivare a giusta cottura, poi magari è buona”.
Il confronto con le banche, assicurano dal Mef, sarà “concertato” e non avrà un carattere “punitivo”. Sul fronte fiscale, l’orientamento attuale prevede un taglio della seconda aliquota Irpef limitato ai redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, senza l’estensione a 60mila. Ancora in discussione, invece, la riforma della rottamazione, con ipotesi di rateizzazione fino a 96 o 108 rate e un meccanismo selettivo per distinguere tra contribuenti “meritevoli e non”. Il pacchetto lavoro presentato dal dicastero di Marina Calderone comprende, oltre alla “mini Irpef”, una tassazione sostitutiva fissa al 10 per cento per straordinari, lavoro notturno e festivo, e l’aumento dei limiti di agevolazione fiscale per i premi di risultato (da 3.000 a 4.000 euro) e per i fringe benefit (da 1.000 a 2.000 euro per chi non ha figli e da 2.000 a 4.000 per chi li ha). Previsti inoltre un nuovo semestre di silenzio-assenso per il Tfr, la proroga di Quota 103, Opzione donna e Ape sociale, nonché incentivi contributivi per l’assunzione di giovani e donne. Tra le proposte più innovative figura infine l’ipotesi di un contributo per la previdenza dei figli, come misura di sostegno familiare e demografico.
Aggiornato il 11 ottobre 2025 alle ore 09:57