Vertice della maggioranza sulla Manovra, un segnale per il ceto medio

Gli spazi di finanza pubblica per sostenere il taglio delle tasse al ceto medio e la cosiddetta pace fiscale nella prossima legge di bilancio “ci sono”. Lo ha assicurato il ministro dellEconomia, Giancarlo Giorgetti, alla vigilia del vertice tra i leader della maggioranza, chiamati a definire le misure prioritarie in vista della stesura della manovra, attesa in Consiglio dei ministri lunedì 13 ottobre. “Vorremmo dare un segnale al ceto medio, credo sia molto importante allargare la platea per la fascia che arriva ai 50mila”, ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, indicando la direzione principale dell’intervento fiscale. Quanto al possibile contributo aggiuntivo da parte delle banche, la premier ha precisato che gli istituti “possano dare una mano. Non ho alcun intento punitivo contro le banche. Confido che si possa fare lo stesso dell’anno scorso, parlandosi”. La misura, secondo le prime stime, potrebbe generare tra i 2 e i 3 miliardi di euro. La Lega spinge per un coinvolgimento più ampio del sistema bancario, mentre Forza Italia mantiene una posizione di prudenza sull’ipotesi.

La manovra, che partirà da una base di circa 16 miliardi di euro, si profila come un interventoleggero” ma mirato, articolato su alcuni pilastri principali: il taglio dell’Irpef per il ceto medio, l’ampliamento degli incentivi alla natalità, il percorso graduale di rafforzamento delle spese per la difesa e la sterilizzazione dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile previsto dal 2027. Dalle prime audizioni in Senato emerge che, secondo l’Istat, la manovra “non incide su Pilnel 2026, mentre la Corte dei conti avverte che la “buona tenuta” dei conti pubblici lascia comunque “spazi molto stretti per politiche espansive”. Giorgetti ha ribadito che “gli spazi per fare la riduzione delle tasse e per il cosiddetto ceto medio ci sono. Ci sono anche gli spazi per fare quella che viene chiamata pace fiscale. Molto spesso si dice ha un costo, in realtà è una rispalmatura nel corso nel tempo, nei primi anni c’è una minore entrata che poi viene spalmata negli anni successivi”. Il ministro ha poi aggiunto: “Se diamo fiato e possibilità a coloro che oggi sono sommersi dalle cartelle esattoriali forse non uccidiamo un’impresa”.

Il capo del Dipartimento economia e statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini, in audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), ha osservato che il testo “non include informazioni sufficienti per avanzare valutazioni sulle singole misure” della prossima manovra. “In ogni caso, gli interventi di copertura dovranno essere certi”, ha precisato. Brandolini ha inoltre invitato a “limitare gli incrementi di spesa o le riduzioni di entrate di natura temporanea: hanno effetti solo transitori sulla domanda, aumentano il livello del debito e risultano spesso difficili da rimuovere”. Lo stesso rappresentante di Bankitalia ha ricordato che lo scorso settembre le Commissioni parlamentari e l’assemblea del Senato hanno approvato due risoluzioni identiche, che impegnano il Governo a includere nel Dpfp “l’articolazione delle misure di prossima adozione nell’ambito della manovra di finanza pubblica e dei relativi effetti finanziari”. Tuttavia, il Documento “si limita a fare riferimento, tra le misure espansive, alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, al rifinanziamento del fondo sanitario nazionale, agli incentivi agli investimenti privati, e alle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro; non si fa menzione di specifici interventi a copertura”.

Brandolini ha poi aggiunto che, in vista della prossima manovra, “una riallocazione tra le diverse poste del bilancio può favorire la produttività e la crescita. Ciò accadrebbe, ad esempio, aumentando le risorse a favore di investimenti, ricerca e istruzione e contestualmente razionalizzando le spese fiscali, rimuovendo gli elementi del sistema tributario che scoraggiano la crescita dimensionale delle imprese, arginando l’erosione della base imponibile dell’Irpef”. Secondo l’analisi di Bankitalia, il quadro programmatico delineato nel Dpfp “sembra non includere, se non in parte, maggiori oneri per la capacità di difesa”, anche se il Documento ritiene “realistico, sulla base degli impegni presi in sede Nato, un graduale aumento della spesa nel prossimo triennio, fino a 0,5 punti di Pil in più nel 2028”. Tuttavia, ha avvertito Brandolini, “in assenza di misure correttive ulteriori rispetto alla manovra, una maggiore spesa per la difesa rispetto a quella incorporata nel tendenziale condurrebbe a una dinamica della spesa netta più sostenuta rispetto a quanto programmato”. In tal caso, “se ciò avvenisse in un momento in cui l’Italia non fosse più in una procedura per deficit eccessivo, per non rientrarvi immediatamente si potrebbe rendere necessario ricorrere all’attivazione della clausola di salvaguardia”.

SCHILLACI: LA SANITÀ SARÀ PROTAGONISTA DI QUESTA MANOVRA

“La sanità sarà protagonista di questa legge di bilancio. Ai 4 miliardi già previsti lo scorso anno per il 2026 se ne aggiungeranno altri 2,2-2,5 miliardi per rendere più adeguato il fondo sanitario nazionale”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando che la trattativa è in corso e che “su un punto siamo tutti d’accordo: i soldi serviranno per far fronte alla carenza di personale quindi per assumere medici e infermieri. La popolazione invecchia e così aumentano i bisogni. La pressione sugli operatori va alleggerita”. Quanto alla possibilità di ricorrere a personale straniero, Schillaci ha confermato che “il progetto è in piedi perché potenzialmente efficace visto che potremmo attingere da una disponibilità di circa 3 milioni di infermieri. Stiamo però vagliando altre soluzioni. In Lombardia hanno preso gli argentini, altri si sono rivolti a Paraguay, Albania e Indonesia. Il problema è trovare professionisti con titoli adeguati ai nostri. Sarà una soluzione tampone”. Il ministro ha aggiunto che “con paghe migliori la professione diventerà attrattiva anche grazie all’istituzione di tre nuovi percorsi specialistici che qualificano la categoria”.

Aggiornato il 08 ottobre 2025 alle ore 12:46