
La logistica e la banda larga come i due binari su cui corre il lavoro del domani. È l’immagine che ha guidato il convegno “Binari & Banda: corridoi del lavoro futuro”, svoltosi nella sala conferenze del Consorzio Zai – Interporto Quadrante Europa, organizzato da Comunità e Trasporti e promosso da Ugl Ferrovieri e Ugl Telecomunicazioni, con il patrocinio del Consorzio Zai. Un evento che ha registrato una partecipazione straordinaria, riunendo rappresentanti istituzionali, esperti, accademici, aziende e sindacati per discutere delle trasformazioni che stanno ridisegnando il mondo del lavoro nei settori della logistica, delle ferrovie, della cybersecurity e delle telecomunicazioni. Nel suo intervento introduttivo, Marco De Cesare, presidente di Comunità e Trasporti, ha sottolineato come “la logistica e la banda rappresentino i due binari del lavoro futuro”, invitando a un approccio integrato che unisca infrastrutture materiali e reti immateriali per favorire sviluppo sostenibile, sicurezza e inclusione occupazionale. Il dibattito ha toccato i temi centrali della digitalizzazione, della resilienza delle infrastrutture critiche e della connessione tra porti, ferrovie, strade e reti digitali, all’interno del quadro europeo dei corridoi Ten-T (Trans european networks-transport).
Tra gli interventi più significativi, quello di Pietro Foroni, amministratore delegato di Fs Security, che ha richiamato l’urgenza di un cambio di prospettiva nella gestione della sicurezza nazionale e delle reti strategiche: “La sicurezza non può più essere considerata un costo, ma un investimento strategico. Oggi la minaccia non è solo fisica ma anche digitale, e difendere le infrastrutture significa difendere il sistema Paese. Servono competenze nuove e una collaborazione sempre più stretta tra istituzioni, imprese e cittadini”. Un concetto ripreso anche dal professor Renato Caputo, esperto di diritto internazionale e normative sulla sicurezza, che ha offerto una riflessione sulle nuove minacce globali: “Un tempo la minaccia da temere era chiara e definita: la guerra nucleare. Ma oggi la guerra da fredda è diventata ibrida, le minacce si nascondono ovunque e i campi di battaglia si moltiplicano. In aria con i droni, sott’acqua con i cavi sottomarini delle telecomunicazioni danneggiati, online con cyberattacchi mirati e diffusione di fake news. L’obiettivo della guerra ibrida è instillare in Europa e nei Paesi Nato un senso di insicurezza. Colpire quelle che noi chiamiamo le infrastrutture critiche”.
Dal confronto è emersa una visione condivisa: il futuro del lavoro si costruirà lungo i corridoi fisici e digitali d’Europa, dove logistica, telecomunicazioni e sicurezza informatica convergono in un sistema unico e interdipendente. L’Italia può diventare protagonista di questa trasformazione se saprà investire in infrastrutture intelligenti, innovazione tecnologica e politiche attive per l’occupazione, mantenendo al centro la dignità del lavoro e la tutela delle persone. “Il ruolo del sindacato – è stato ricordato – è guidare i lavoratori verso un futuro tecnologico inclusivo e sicuro, difendendo al tempo stesso i diritti e la qualità del lavoro.”
Al confronto hanno preso parte, tra gli altri, Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl; Ezio Favetta, segretario nazionale Ugl ferrovieri; Stefano Conti, Segretario nazionale Ugl telecomunicazioni; Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto; Stefano Cavedagna, europarlamentare; Fabio Raimondo, deputato della Commissione trasporti e telecomunicazioni; Alessia Rotta, vicepresidente di Autostrada del Brennero; Diana Fabrizi, Relazioni istituzionali Alis; Giampietro Ortolani, direttore del centro studi Zailog e Marco Colantoni, Safety & compliance monitoring manager Easa. Il convegno ha segnato un momento di sintesi e visione comune: costruire i corridoi del lavoro futuro significa unire infrastrutture, reti e persone, in un percorso dove innovazione, sicurezza e sostenibilità viaggiano sullo stesso binario.
Aggiornato il 08 ottobre 2025 alle ore 15:05