
Il Governo “è interessato” a valutare tutte le proposte avanzate dalla maggioranza, ma le risorse disponibili restano limitate e andranno destinate a poche priorità mirate. Tra queste, il taglio dell’Irpef appare confermato, mentre per la rottamazione delle cartelle l’orientamento è verso una soluzione “selettiva”, riservata a chi è realmente in difficoltà e non ai “recidivi” che sfruttano la misura per sottrarsi sistematicamente al pagamento delle tasse. Davanti alla platea degli artigiani della Confederazione nazionale – che hanno ricordato come la pressione fiscale superi il 52 per cento – il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito che i conti della manovra restano in fase di definizione. Ha definito il percorso un work in progress, aperto alle istanze sia della maggioranza che delle associazioni di categoria, ma ha precisato che ogni scelta dovrà misurarsi con i vincoli della finanza pubblica. Un’indicazione politica, tuttavia, emerge già con chiarezza: il riferimento centrale resta il ceto medio, tema caro a Forza Italia e Fratelli d’Italia, con l’ipotesi di una riduzione della seconda aliquota Irpef.
Sul punto, Leo non ha chiarito quale sarà la platea interessata: se i redditi fino a 60mila euro o fino a 50mila. Ha però confermato la volontà di proseguire con la detassazione dei premi di produttività, definendola “la strada da seguire”. “È giusto che il reddito che viene erogato in più sconti una tassazione minore”, ha spiegato, sottolineando come la misura favorisca anche una maggiore produttività. A proposito della rottamazione delle cartelle, tema caro alla Lega, il viceministro ha chiarito che “nessuno nella maggioranza è contrario alla rottamazione” ma che questa deve avvenire cum grano salis, evitando che si trasformi in un beneficio per “chi ha un Suv e usa metodi pretestuosi per non pagare le tasse”. Il richiamo sembra riguardare non solo la prossima legge di bilancio, ma anche il disegno di legge a prima firma Massimiliano Romeo, attualmente in Senato e in attesa di emendamenti entro il 22 settembre.
Sul fronte politico è intervenuto il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, che ha ribadito: “la soluzione che voglio portare in legge di bilancio, quindi quest’anno, non tra tre anni, è la rottamazione nell’arco di 10 anni di tutte le cartelle esattoriali, togliendo le sanzioni e gli interessi”. Salvini ha inoltre evocato un contributo straordinario del sistema bancario: “Io da segretario di partito inviterò tutti gli ad delle banche perché penso che saranno ben contenti, senza interventi forzati e forzosi, di contribuire alla crescita di un Paese straordinario come l’Italia”. Dalla Lega è arrivata anche la proposta di una flat tax dedicata ai grandi investitori stranieri che decidano di puntare sull’economia italiana, con acquisti di Btp o sostegno alle start up. Leo non ha escluso l’ipotesi, ma ha avvertito sulla necessità di non includere tra i beneficiari chi è già residente in Italia: “La certezza del diritto è importante”.
Guardando infine al comparto imprese, il viceministro ha rilanciato l’obiettivo di rendere l’Ires premiale “strutturale, semplificandola”. Ha aggiunto: “Vediamo come far confluire l’Ires con il principio di chi assume meno paga nella prossima legge di bilancio”, richiamando la possibilità di rinnovare alcune misure già sperimentate nell’ultima manovra.
Aggiornato il 12 settembre 2025 alle ore 12:50