
I dati di Istat e Ocse segnalano un forte miglioramento nel tasso di occupazione sia nel mese di aprile che nel 2025. L’Ocse stima un tasso di disoccupazione in calo per l’Italia dal 6,5 per cento nel 2024 al 6,1 per cento nel 2025 e 2026. Nell’Economic Outlook l’organizzazione sottolinea che “il rafforzamento della forza lavoro sarà fondamentale per le prospettive di investimento privato. Migliorare la preparazione dei giovani che hanno abbandonato la scuola per il lavoro, ad esempio potenziando l’apprendistato e l’istruzione tecnica avanzata, contribuirebbe a sostenere le dimensioni e le competenze della forza lavoro, e migliorerebbe l’attrattiva della permanenza in Italia per i giovani adulti”. Inoltre, secondo l’Ocse, la partecipazione delle donne andrebbe incrementata “continuando ad ampliare il sostegno pubblico per l’assistenza ai figli e alle altre persone a carico. L’ampliamento dell’accesso alle opportunità di riqualificazione per gli adulti, per prolungare la loro vita lavorativa, aiuterà anche ad affrontare le sfide demografiche e le esigenze della forza lavoro”.
Intanto, l’Istat diffonde i dati provvisori su occupati e disoccupati. Il tasso di disoccupazione ad aprile, su base mensile, scende al 5,9 per cento (-0,2 punti), quello giovanile al 19,2 per cento (-1,2 punti). Il tasso di inattività sale invece al 33,2 per cento. Ad aprile, indica l’Istat, il calo delle persone in cerca di lavoro (-3,1 per cento, pari a -48mila unità) riguarda sia le donne che gli uomini e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni, tra i quali il numero di disoccupati è sostanzialmente stabile. Anche la crescita degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano, tra i 15 e i 64 anni (+0,3 per cento, pari a +39mila unità) coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età tranne i 25-34enni, per i quali il numero di inattivi è in calo. Il tasso di inattività sale al 33,2 per cento (+0,1 punti). Rispetto ad aprile 2024, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-12,2 per cento, pari a -209mila unità) e cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,1 per cento, pari a +14mila).
Aggiornato il 03 giugno 2025 alle ore 13:43