Dazi Usa, il grido di allarme di De Ruvo (Confetra)

Carlo De Ruvo, presidente della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica (Confetra), lancia un grido di allarme: “I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export. Dalle nostre analisi l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16 per cento, il Pil una riduzione dello 0,2 per cento e un calo occupazionale di 57mila unità”. E prosegue: “L’Italia è uno dei principali Paesi esportatori: circa il 30 per cento del nostro Pil è dovuto all’export. Di questo, l’11 per cento è diretto verso gli Stati Uniti, pari a circa 64,8 miliardi di euro con un saldo di 38,9 miliardi. Per intenderci, quindi, la quota del nostro Pil dovuta all’export verso gli Usa è pari a circa il 3 per cento”.

Dai dati Istat elaborati da Confetra è emerso che il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, si relaziona con diversi mercati: infatti, l’11 per cento dell’export va negli Stati Uniti, ma il restante 89 per cento si muove verso resto del mondo. Nello specifico, il 66 per cento in Europa, il 13 per cento in Asia e il rimanente tra Africa e Americhe.

Sempre secondo i dati Istat, le imprese vulnerabili all’export sono poco più di 23 mila, ovvero lo 0,5 per cento del totale. Di queste, quelle vulnerabili soprattutto alla domanda statunitense sono quasi 3.300 (lo 0,07 per cento del totale).

De Ruvo spiega: “Diversi sono i mercati su cui puntare; i Paesi emergenti a più alto potenziale, così come riportato nel Piano d’azione per l’export italiano del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) sono: Turchia, Emirati Arabi Uniti, Messico, Arabia Saudita, Brasile, India, Algeria, Sudafrica, Paesi Asean, Vietnam, Indonesia, Filippine, Balcani occidentali, Serbia e Asia Centrale”.

Per fare un’analisi reale sull’effetto dei dazi si deve tenere conto di tutte le componenti. “In base a un recente studio della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) dagli anni ’90, l’Italia è stata il Paese al mondo con il più basso grado di concentrazione dei prodotti esportati. Leggo questo dato con estremo orgoglio e con rinnovato entusiasmo. Le nostre Pmi sono presenti in tanti settori e si fanno rispettare nei mercati internazionali. Nessun’altra economia come l’Italia esporta così tanti prodotti diversi con altrettanto successo. Sempre l’Unctad ci ricorda che la forza del nostro Paese è quella di saper presidiare circa 3 mila nicchie a livello mondiale, grazie al dinamismo e all’intraprendenza di un grande numero di Pmi.  Questi dati mostrano una grande capacità di adattamento delle nostre imprese che devono improntare all’ottimismo il nostro sguardo verso il futuro”. E prosegue: “Un futuro, però che deve considerare anche le prossime sfide legate alle spedizioni di piccoli pacchi. Gli Stati Uniti ricevono 1,4 miliardi di pacchi all’anno. La Ue ne riceve 1,1 miliardi. Dal 1° maggio negli Usa cade l’esenzione de minimis per le spedizioni fino a 800 dollari provenienti da Cina e Hong Kong. Dal 2 maggio, le spedizioni al di sotto degli 800 dollari saranno dunque soggette a dazi pari al 30 per cento del loro valore oppure a 25 dollari per articolo, importo che salirà a 50 dollari dopo il 1° giugno. L’Europa da parte sua vuole togliere l’esenzione da dazi per le spedizioni fino a 150 Euro”.

“Il commercio internazionale vive un periodo di turbolenza mai visto nei tempi moderni. Saranno decisivi i prossimi tre mesi per comprendere come si potrà attestare il mercato. L’auspicio è che le nostre imprese mantengano i nervi saldi e continuino a dimostrare quella dinamicità, multicanalità e capacità di adattamento che Unctad ha messo in evidenza. Le imprese di spedizioni, trasporti e logistica potranno supportare la nostra industria non solo nel definire il migliore modo per raggiungere i mercati di destinazione, ma anche come consulenti specializzate per orientarli in tutti questi cambiamenti” ha concluso il presidente di Confetra.

Aggiornato il 09 aprile 2025 alle ore 12:55