
Uno dei tanti strumenti attraverso cui lo Stato alimenta il sovrappeso della pressione fiscale
La sugar tax dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 luglio, salvo interventi correttivi che più o meno tutti i partiti annunciano ma che, al momento, non si vedono. La parabola di questa imposta mostra quanto sia importante pensare alla politica fiscale non in modo episodico ma con attenzione, sia agli obiettivi dei singoli tributi, sia con riguardo ai loro effetti attesi.
La sugar tax si basa su un sillogismo: se le bevande zuccherate sono una delle cause di sovrappeso e obesità (e quindi delle patologie a essi collegate) e se un aumento dell’imposizione fiscale su tali prodotti può farne calare il consumo, allora la sugar tax farà calare malattie come il diabete e gli infarti. Sarebbe molto bello se le cose stessero così; purtroppo entrambe le premesse sono false o, quanto meno, non del tutto vere.
È logico che l’abuso di bevande zuccherate può fare aumentare di peso; ma non è affatto ovvio che le bevande zuccherate siano la principale causa di ciò (o anche solo una delle cause principali). Anzi, l’Italia ha un consumo ben inferiore di questi prodotti rispetto ad altri paesi europei: il consumo pro capite nel nostro paese è di circa 50 litri l’anno, contro una media Ue attorno ai 95 litri. Quindi, è davvero bizzarro considerare le bibite edulcorate come il colpevole numero uno. Oltre tutto, i dati stessi sull’obesità nel nostro paese presentano alcune anomalie, che obbligano a trattarli con una certa cautela. Oltre a questo, l’evidenza internazionale su questi strumenti è quanto meno ambigua: in alcuni casi sembrano funzionare, in altri no, in altri ancora producono risultati opposti a quelli desiderati, spingendo le persone a sostituire il prodotto tassato con altri di minore qualità e più basso prezzo, per compensare l’imposta.
La realtà è che la sugar tax italiana è un’imposta mal congegnata, che se la prende con uno specifico prodotto senza tenere conto né dei costi per le imprese e i consumatori, certi e immediati, né dei benefici, incerti e lontani nel tempo. L’unico obiettivo che essa sembra perseguire è il gettito, e persino questo con dubbia efficacia. Adesso per eliminarla è necessario trovare coperture, cosa non facile in una fase di rallentamento dell’economia.
La sugar tax è pensata per contrastare il sovrappeso delle persone, ma difficilmente ci riuscirà. In compenso, è uno dei tanti strumenti attraverso cui lo Stato alimenta il sovrappeso della pressione fiscale.
Aggiornato il 11 marzo 2025 alle ore 11:06