n. 7/2025 del 22 Febbraio 2025
Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi
I saluti più cordiali ai nostri ascoltatori. La stampa si è innanzitutto occupata del recente allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale sulla crisi abitativa globale, che riferisce di uno squilibrio tra domanda e offerta di alloggi, con prezzi delle case in aumento più rapido rispetto ai salari. In risposta, il Fmi propone una strategia “multidimensionale” che include l’accelerazione dei permessi edilizi, la liberazione di terreni e la riduzione della burocrazia per facilitare la costruzione di nuove abitazioni.
In realtà, piuttosto che nuovi interventi statali, è essenziale creare un contesto che favorisca l’iniziativa privata, eliminando vincoli burocratici e fiscali. Ciò permetterebbe al mercato di rispondere alla domanda in modo più efficiente, senza distorsioni che ostacolano la libertà economica.
In altri contributi, gli organi di informazione hanno riportato l’intervento del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, al 31° congresso Assiom Forex. In tale occasione, lo stesso ha sottolineato la necessità di proseguire con il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce per evitare un’inflazione eccessivamente bassa. Panetta ha anche avvertito che un allentamento insufficiente potrebbe frenare la crescita economica, con ripercussioni sul credito e sugli investimenti.
In effetti, la riduzione dei tassi è cruciale per alleggerire il peso dei mutui e facilitare l’accesso al credito per famiglie e imprese. Tuttavia, il vero nodo resta l’eccessiva regolamentazione e tassazione nel settore immobiliare, che frena la crescita nonostante condizioni monetarie più favorevoli. Liberare il settore da questi vincoli permetterebbe agli operatori economici di adattarsi meglio alle dinamiche di mercato, senza dipendere dalle scelte delle banche centrali.
In evidenza sui media anche il report Il Centro studi di Unimpresa secondo cui nel 2024 sono stati contestati oltre 277 milioni di euro di frodi legate ai bonus casa, con 271 segnalazioni avviate. Si tratta di un record negli ultimi quindici anni, con numerosi casi di crediti fiscali ottenuti indebitamente attraverso fatture gonfiate o lavori inesistenti, che dimostrano come i contributi pubblici possano diventare terreno fertile per abusi sistematici.
È una situazione che conferma i rischi insiti nei meccanismi di sussidio i quali, anziché generare sviluppo autentico, alimentano inefficienze e comportamenti opportunistici. Ridurre incentivi distorsivi e semplificare il sistema fiscale renderebbe più difficile l’abuso delle risorse pubbliche, favorendo un’economia basata su responsabilità individuale e trasparenza, senza pesare sui contribuenti onesti.
Per il settore immobiliare vi è poi da segnalare che Legge di Bilancio 2025 ha confermato le aliquote della cedolare secca sugli affitti, mantenendo il 21 per cento per i contratti a canone libero, il 10 per cento per quelli a canone concordato e il 26 per cento per le locazioni brevi oltre il primo immobile. Questo regime fiscale sostitutivo dell’Irpef esonera anche dal pagamento di imposte di registro e bollo.
A margine si riporta infine una notizia che arriva dalla Grecia. Secondo Sotheby’s International Realty, il mercato immobiliare di lusso nel Paese ellenico è cresciuto del 14,2 per cento nel 2024, raggiungendo i 500 milioni di euro di transazioni. Per la prima volta, la domanda interna ha superato quella estera, con i cittadini greci che rappresentano il 16,2 per cento degli acquirenti. La Riviera di Atene e Corfù sono le aree più richieste, mentre l’interesse per Mykonos è in calo.
Questo trend conferma che la libertà economica e la stabilità istituzionale favoriscono investimenti immobiliari sostenibili.
Il commento finale di Andrea Mancia, direttore de L’Opinione delle Libertà, chiude come di consueto il presente Podcast: “Dalla Spagna al Messico, fino all’Italia, la proprietà privata è sotto attacco da parte di governi che, in nome di un presunto bene comune, impongono vincoli soffocanti ai proprietari. A Città del Messico, la regolamentazione sugli affitti brevi e i blocchi ai nuovi progetti immobiliari stanno distruggendo il mercato, disincentivando gli investimenti e aggravando la crisi abitativa. In Spagna, le normas pro-okupas e il caos burocratico rendono impossibile per i proprietari recuperare i loro immobili occupati abusivamente, mentre le assicurazioni non coprono le perdite fino allo sgombero, lasciando i legittimi titolari in balia di uno Stato complice. L’effetto è devastante: meno case sul mercato, affitti più alti e insicurezza giuridica. L’Italia non è immune da questa deriva. Tra tassazione opprimente, vincoli burocratici e una crescente ostilità politica nei confronti dei proprietari, il rischio è quello di replicare gli errori spagnoli e messicani. Proposte di leggi che limitano la libertà contrattuale, tentativi di imporre ulteriori obblighi sui locatori e una giustizia lenta e inefficace nel tutelare la proprietà privata stanno già minando il mercato immobiliare, scoraggiando investimenti e riducendo l’offerta abitativa. Se questa tendenza prosegue, il declino sarà inevitabile. Ma la storia insegna: dove lo Stato avanza, la libertà arretra. E senza proprietà privata, non esiste vera libertà né prosperità”.
Aggiornato il 24 febbraio 2025 alle ore 16:04