Il rilancio della rust belt è Made in Italy. “Sotto la guida del presidente Donald Trump, Stellantis sta riportando 1.500 posti di lavoro nell’Illinois, riaprendo Belvidere e investendo a Detroit, Ohio e Indiana. Il rilancio manifatturiero americano è qui: benvenuti nell’età dell’oro”. Con questo messaggio, pubblicato sul profilo X della Casa Bianca, l’amministrazione del tycoon ha celebrato insieme all’azienda italo-francese un piano di investimenti che punta a rilanciare la presenza di Stellantis negli Stati Uniti. La svolta è arrivata dopo l’incontro, alla vigilia dell’insediamento di Trump, tra John Elkann, il presidente del gruppo, e il 47° capo di Stato Usa – che ha anche donato un milione di dollari all’Inauguration day. Un incontro strategico che ha sancito l’impegno dell’azienda a rafforzare la propria impronta industriale negli Stati Uniti, puntando su occupazione, tecnologia e innovazione. Antonio Filosa, il Chief operating officer di Stellantis north America, ha condiviso l’entusiasmo per questa partnership in una lettera ai dipendenti: “Volevo farvi sapere che la settimana scorsa, prima dell’inaugurazione, il nostro presidente John Elkann ha incontrato il presidente Trump per condividere il nostro entusiasmo per il suo forte impegno nei confronti dell’industria automobilistica statunitense e per tutto ciò che ciò significa per l’occupazione americana e per l’economia in generale”.
Nella stessa missiva, il Coo ha ribadito che l’obiettivo di Stellantis è quello di consolidare oltre un secolo di storia industriale nella terra degli uomini liberi (e casa dei coraggiosi), mantenendo fede alla propria eredità e garantendo stabilità alla forza lavoro americana: “John ha detto al presidente che, basandoci sulla nostra orgogliosa storia di oltre 100 anni negli Stati Uniti, intendiamo portare avanti tale eredità rafforzando ulteriormente la nostra impronta manifatturiera negli Stati Uniti e fornendo stabilità alla nostra grande forza lavoro americana”. Il progetto prevede investimenti per miliardi di dollari, con l’obiettivo di aumentare la produzione e introdurre nuove tecnologie. La fabbrica di Belvidere, Illinois, produrrà un nuovo pickup di medie dimensioni, richiamando in servizio 1.500 dipendenti, mentre a Detroit prenderà vita la prossima generazione di Dodge Durango.
Non solo: Stellantis investirà a Toledo per migliorare la produzione dei modelli Jeep Wrangler e Jeep Gladiator, e per aumentare i componenti critici nel Toledo machining plant. Anche gli stabilimenti di Kokomo, Indiana, giocheranno un ruolo chiave in questo rilancio in toto, con la produzione del motore Hurricane 4, un propulsore fondamentale per il futuro del gruppo. Filosa ha chiarito che queste mosse sono state condivise con il sindacato Uaw per garantire una collaborazione costruttiva: “Lavoreremo insieme per rafforzare la nostra grande azienda”.
Per mesi il sindacato aveva sollevato dubbi e preoccupazioni su possibili tagli al personale, ma i nuovi annunci hanno rassicurato i lavoratori. Shawn Fain, il presidente dell’Uaw, ha accolto positivamente la comunione di intenti fra Trump ed Elkann: “Questa vittoria è una testimonianza del potere dei lavoratori che si uniscono e chiedono conto a una corporation da miliardi di dollari. Abbiamo dimostrato che faremo tutto il necessario per proteggere i buoni posti di lavoro”.
Aggiornato il 23 gennaio 2025 alle ore 15:37