n. 40 del 7 dicembre 2024

Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi

I saluti più cordiali ai nostri ascoltatori. Nella settimana appena trascorsa, l’interesse mediatico è stato rivolta innanzitutto all’analisi di Confedilizia, basata su dati del Ministero del Turismo, secondo cui gli affitti brevi superano gli hotel nelle preferenze dei turisti. Ad aprile, il tasso di utilizzo degli alloggi prenotabili tramite piattaforme online era del 30,9 per cento, rispetto al 29,7 per cento degli alberghi. Nei mesi successivi, questo divario è aumentato, raggiungendo in agosto un tasso di saturazione del 42,3 per cento per gli affitti brevi contro il 38,7 per cento degli hotel. Inoltre, come ha pure messo in evidenza la medesima confederazione, le recensioni online mostrano che gli affitti brevi ricevono valutazioni più elevate rispetto agli alberghi. Ad agosto, ad esempio, gli appartamenti hanno ottenuto una media di 85,2 punti su 100, mentre gli hotel si sono attestati a 84 punti. A tal proposito, Confedilizia ha sottolineato che gli appartamenti offrono una varietà di soluzioni non riscontrabile negli hotel, ampliando l’offerta ricettiva in un contesto di crescita e diversificazione del turismo mondiale. Da qui l’invito ai decisori pubblici a valorizzare questi vantaggi collettivi, evitando provvedimenti punitivi che potrebbero danneggiare l’economia e i diritti di proprietari e consumatori.

In evidenza sulla stampa anche i dati forniti da Eurostat, l’Ufficio statistico Ue, dai quali è emerso che negli ultimi anni, i prezzi degli immobili residenziali e degli affitti nell’Unione Europea hanno raggiunto livelli record, con l’indice dei prezzi delle case salito a 152,1 punti nel settembre 2024, rispetto ai 100 punti del 2010. Questo incremento è stato particolarmente pronunciato in Paesi dell’Europa orientale come Ungheria, Lituania e Repubblica Ceca, dove gli aumenti hanno superato il 100% negli ultimi dieci anni. In Italia, tuttavia, l’aumento dei prezzi delle abitazioni è stato più contenuto, con un incremento che ha posizionato il nostro Paese al penultimo posto tra quelli europei, appena sopra la Finlandia. È un dato che riflette una stagnazione del mercato immobiliare italiano, la quale potrebbe essere attribuita a fattori come una crescita economica più lenta e una domanda interna debole

Gli organi di informazione si sono pure soffermati sulla recente circolare del Ministero dell’Interno, che vieta l’identificazione da remoto degli ospiti nelle locazioni brevi e l’uso di keybox per il self check-in. Il provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della stessa maggioranza di governo. Mentre il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso il suo pieno sostegno, ritenendolo essenziale per garantire la sicurezza in vista di eventi come il Giubileo, la Lega ha invece manifestato perplessità. In particolare ha sottolineato come l’identificazione a distanza, già presente in molti ambiti, se effettuata con adeguate garanzie, sia equiparabile a quella in presenza e che la nuova norma potrebbe penalizzare le strutture, specialmente nelle aree interne, alimentando l’economia sommersa e limitando il diritto di proprietà. Altri commentatori hanno inoltre rilevato come la misura adottata rappresenti un ulteriore ostacolo alla libertà di iniziativa economica e alla proprietà privata, e impone il ritorno a procedure obsolete che sembra piuttosto un tentativo di controllo che ignora i vantaggi dell’innovazione e soffoca l’efficienza e la competitività del mercato.

I media hanno infine ripreso le dichiarazioni del presidente del Consiglio nazionale del Notariato, il quale, a margine della presentazione della guida “Agevolazioni fiscali prima casa – Istruzioni per l’uso”, ha espresso una visione cauta sul futuro del mercato immobiliare italiano. Nonostante alcuni segnali positivi, come i recenti tagli ai tassi di interesse che hanno ridotto i costi dei mutui, il settore continua a subire gli effetti di fattori come l’incertezza economica generale, le oscillazioni dei prezzi delle case e l’evoluzione delle preferenze abitative emerse dopo la pandemia. Il medesimo presidente ha altresì sottolineato che, nonostante le prospettive di crescita nel lungo periodo, il 2024 si chiuderà senza risultati particolarmente positivi per il mercato immobiliare, segnalando che il percorso verso una ripresa concreta potrebbe richiedere tempi più lunghi di quanto inizialmente previsto.

Il commento del direttore de L’Opinione delle Libertà, Andrea Mancia, chiude come di consueto il numero del Podcast: “Ha destato stupore e meraviglia la proposta, di iniziativa popolare, presentata in Consiglio comunale a Torino per requisire le case private. È senza dubbio un passo pericoloso verso l’erosione dei diritti fondamentali, poiché la proprietà privata è il pilastro della libertà individuale e della responsabilità personale. Politiche simili richiamano fallimenti del passato, dove il controllo centralizzato ha soffocato economie e alimentato disuguaglianze. Requisire immobili significa minare la fiducia nelle istituzioni e danneggiare l’intera società. Queste scelte scoraggiano investimenti, frenano la crescita economica e compromettono un settore vitale come quello immobiliare. Difendere la proprietà privata è difendere la libertà di tutti noi. È ora di abbandonare vecchie ideologie e promuovere politiche che valorizzino i diritti individuali e il libero mercato!”.

Aggiornato il 09 dicembre 2024 alle ore 12:42