n. 39 del 30 novembre 2024
Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi
I saluti più cordiali e un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. La settimana appena trascorsa ha registrato numerosi interventi dei media su aspetti chiave per il settore immobiliare e abitativo in Italia.
In rilievo innanzitutto le dichiarazioni di Philip Lane, capo economista della Bce, secondo cui non è stato ancora stato raggiunto l’obiettivo di mantenere stabilmente al 2 per cento l’inflazione nell’Eurozona, nonostante le preoccupazioni siano diminuite rispetto all’anno precedente. Lane ha anche sottolineato che permangono rischi sia al rialzo che al ribasso, e che la Banca Centrale dovrà valutare attentamente questi fattori nella prossima riunione di dicembre, anche alla luce delle nuove previsioni economiche. Dette osservazioni sembrano rispondere alle recenti dichiarazioni del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha suggerito la necessità di riportare i tassi d’interesse dell’Eurozona a un livello neutrale per evitare che un approccio troppo restrittivo possa far scendere l’inflazione al di sotto dell’obiettivo prefissato.
La stampa si è anche occupata del decreto “Salva casa”, che è entrato nella seconda fase con l’introduzione di un prontuario e l’aggiornamento dei moduli unici per l’edilizia. Queste modifiche, sviluppate da una commissione tecnica con il supporto del Mit, mirano a risolvere le ambiguità che hanno rallentato l’applicazione del decreto. Tra i principali ostacoli figura la sanatoria per varianti edilizie ante-1977, complicata da verifiche urbanistiche e calcoli sanzionatori. Le nuove linee guida puntano a semplificare tali procedure, incentivando la regolarizzazione degli immobili e un rapporto più trasparente tra cittadini e amministrazioni locali.
Altri contributi negli organi di informazione hanno ripreso lo studio di Idealista, per il quale nel terzo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per affittare una casa in Italia ha superato il 30% del reddito familiare, rispetto al 27,4 per cento dell’anno precedente. Siffatto aumento riflette l’inflazione e la pressione di una domanda non adeguatamente soddisfatta dall’offerta abitativa. Vi è comunque da considerare che misure come il controllo degli affitti o restrizioni sugli sfratti aggraverebbero la situazione, mentre una soluzione efficace richiede incentivi per la costruzione e la riqualificazione di immobili, insieme a una deregolamentazione del mercato per favorire la concorrenza e stabilizzare i prezzi.
Da segnalare poi l’intervento su ItaliaOggi, del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che ha richiamato l’attenzione sull’urgenza per l’Agenzia delle Entrate di adeguarsi alla recente sentenza della Cassazione, che riconosce la cedolare secca anche per locazioni abitative effettuate verso imprese o professionisti. Detta posizione, sostenuta dalla medesima Confederazione da oltre un decennio, contrasta con l’interpretazione restrittiva dell’Agenzia, che penalizza i contribuenti e complica inutilmente la gestione dei contratti di locazione.
Spaziani Testa ha pure sottolineato come la resistenza dell’ente erariale non sia solo contraria alla legge, ma rappresenti un ostacolo al principio di semplificazione fiscale e alla certezza del diritto. Adeguarsi alla sentenza non è pertanto solo una questione giuridica, ma anche di buon senso amministrativo, per evitare contenziosi e rilanciare il settore immobiliare attraverso una fiscalità più chiara e accessibile.
A margine si riporta infine la notizia proveniente dal Regno Unito, dove un’indagine di Rics ha evidenziato un crollo a ottobre del 29% nell’offerta di immobili in affitto, il dato peggiore dal 2021. La scarsità di alloggi sta spingendo i canoni verso l’alto, con un incremento annuo del 9,2% registrato a marzo e previsioni di ulteriori aumenti nei prossimi mesi. Tale situazione è destinata ad aggravarsi per effetto delle misure fiscali del governo, come le maggiori imposte per i proprietari e le seconde case. Sebbene una riduzione dei tassi ipotecari possa incentivare il mercato, resta comunque incerto il suo impatto sul riequilibrio dell’offerta e dei prezzi degli affitti.
Il consueto commento di Andrea Mancia, direttore de L’Opinione delle Libertà, chiude il presente Podcast: “La richiesta di sospendere gli sfratti in occasione del Giubileo, avanzata dalla Chiesa cattolica e appoggiata dal sindaco di Roma, è un attacco frontale alla proprietà privata mascherato da intento solidaristico. L’idea che la pace sociale possa essere raggiunta violando i diritti fondamentali dei proprietari è inaccettabile e rappresenta una pericolosa deriva dirigista. Si pretende di scaricare su una categoria di cittadini, già vessata da tassazioni e regolamentazioni asfissianti, il costo di politiche abitative fallimentari e di un evento religioso che dovrebbe essere interamente a carico dello Stato e delle sue istituzioni. Questa misura non è solo ingiusta ma anche pericolosa, perché destabilizza il mercato immobiliare, scoraggia gli investimenti e mina la fiducia nel rispetto dei contratti. La vera solidarietà si costruisce con politiche strutturali, come la liberalizzazione del mercato e la riduzione delle imposte sugli affitti, non con provvedimenti emergenziali che calpestano i diritti fondamentali dei cittadini. La proprietà privata non può diventare il capro espiatorio per problemi che lo Stato rifiuta di affrontare in modo serio e responsabile. Una società che antepone l’immagine pubblica e il consenso populista al rispetto dei contratti e della proprietà si avvia verso una progressiva erosione delle libertà economiche”.
Aggiornato il 02 dicembre 2024 alle ore 11:39