“Ma vendete auto?”. È la domanda che si pone lo spettatore dello spot di lancio del nuovo, criticato logo, della Jaguar. Un’inedita quanto discutibile svolta woke dello storico marchio automobilistico britannico. Come scrive il Giornale, le polemiche sono esplose soprattutto dopo la pubblicazione della nuova pubblicità. Nessuna auto in bella mostra, ma un manifesto di inclusività: una sfilata di modelli e modelle di etnie e generi diversi, con la promessa di “eliminare l’ordinario” e “rompere gli schemi”. Il nuovo logo è rappresentato con un cerchio con due “J” rivolte in senso opposto. È il nuovo emblema della Jaguar, che manda in pensione uno dei loghi più celebri della storia dell’automobilismo, il giaguaro rampante, ideato nel 1945 da William Lyons, fondatore del brand. Un cambiamento drastico che accompagna la conversione della casa automobilistica all’elettrico e il lancio, previsto per il 2026, di una nuova gamma che innoverà profondamente le forme e le prestazioni dei prodotti del costruttore inglese.
A prendere il posto del leaper o growler, come veniva chiamato il vecchio logo da appassionati e addetti ai lavori, sarà anche, più semplicemente, la parola Jaguar, scritta in color oro con un font minuscolo minimale su una griglia bianca, a richiamare un passato che è storia delle quattro ruote. In questa “esuberanza modernista colorata e originale”, come si legge nella nota stampa dell’azienda, resterà comunque un posto per il caro vecchio felino, sebbene non più sul cofano o nel simbolo. I designer spiegano che il giaguaro verrà impiegato come “codice espressivo e segno di un’opera compiuta” ma per capire quale elementi marchierà bisognerà attendere il 23 dicembre, quando Jaguar presenterà a Miami la sua prima concept car. Non sarà più, più però, il tradizionale leaper che salta da destra a sinistra ma correrà da sinistra a destra, su uno sfondo di righe orizzontali, segno di un brand proiettato verso il futuro e una clientela giovanile, molto esigente.
Aggiornato il 21 novembre 2024 alle ore 15:28