Sono stato invitato a Tucumán dal think tank libertario Fundación Federalismo y Libertad, fondato in quella città nel 2012 e sostenuto da circa cinquanta imprenditori che hanno capito di doversi impegnare in politica. Mentre sono qui, incontro aiutanti e collaboratori di Javier Milei. Prima di dedicarsi agli studi di economia, Milei giocava come portiere per la squadra di calcio Chacarita Juniors. In seguito, ha lavorato come capo economista presso società private di consulenza finanziaria e come consulente del Governo. Nel 2021, è stato eletto a rappresentare la città di Buenos Aires nella Cámara de Diputados de la Nación Argentina con il 17 per cento dei voti della coalizione La Libertad Avanza. I maggiori sostenitori di Milei, mi dicono i suoi assistenti, sono prevalentemente giovani, poveri e uomini. Le persone disperate e bisognose sono più propense a sostenere i socialisti e a chiedere un Governo più grande, o a schierarsi dietro gli estremisti di destra. In questo caso, invece, i poveri sono a favore di un maggiore capitalismo. Penso sia fantastico. Milei ha attirato molta attenzione lanciando una lotteria: chiunque si registri tramite i social media può vincere il suo ultimo stipendio da deputato. Si tratta di 350mila pesos, equivalenti a circa 1.800 dollari americani nel maggio 2022. Considerando che il reddito medio in Argentina è di circa 60mila pesos, si tratta di una somma interessante. Nei tre mesi successivi, due milioni di argentini si sono iscritti alla lotteria. Con questo gesto Milei spera di dimostrare che non è entrato in politica per i soldi. A chiunque si iscriva vengono richiesti l’indirizzo email e il numero di telefono. Il mio primo pensiero è che questo sia un modo molto economico per Milei di ottenere dati per la pubblicità della campagna. I suoi sostenitori, tuttavia, mi hanno assicurato che utilizzeranno i dati solo per la lotteria. In ogni caso, si tratta di un’idea di marketing molto efficace. Mentre mi trovo a Tucumán, tengo una conferenza a un pubblico di circa settanta persone, la maggior parte delle quali ha probabilmente vent’anni. Il problema principale è che per decenni molti argentini si sono abituati a ricevere tutto dal Governo, possibilmente gratis. Chiedo a un giovane in prima fila se ha una fidanzata. No, non ce l’ha, dice, ma gli piacerebbe averne una. Gli chiedo: “E chi pensi che ti porterà questa bella ragazza? Il Governo? Lo Stato?”. Ride: “Certo che no”. Gli chiedo ancora: “Chi ha la responsabilità di procurarti una ragazza?”. “Io”, risponde. E concludo: “Non è così solo per la tua ragazza, è così per tutte le cose importanti della vita. Lo Stato non te le dà, devi occupartene tu”.
(*) Autore del libro Il viaggio della libertà. Un giro del mondo alle origini della povertà e della ricchezza, Liberilibri 2024, 444 pagine, 19 euro
(**) Giovedì 31 ottobre, alle 18,30, Rainer Zitelmann dialogherà con Alberto Mingardi sui contenuti del libro in un webinar organizzato dall’Istituto Bruno Leoni che sarà introdotto da Michele Silenzi (direttore editoriale di Liberilibri).
Aggiornato il 28 ottobre 2024 alle ore 11:07