La qualità delle istituzioni è uno dei determinanti della crescita economica nel lungo termine. Se c’è un Paese che dovrebbe far propria la lezione del Nobel per l’Economia 2024, è proprio l’Italia. Il premio è stato infatti conferito a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson “per i loro studi su come le istituzioni si formano e influenzano la prosperità”. Il principale contributo di AJR (come viene spesso indicato il terzetto) sta nell’aver studiato gli effetti dei cambiamenti istituzionali, dimostrando che essi possono generare conseguenze anche in periodi di tempo molto lontani. Lo hanno fatto sfruttando degli “esperimenti naturali”, cioè degli eventi che hanno determinato, all’interno di alcune società, un cambiamento brusco nella governance. Per esempio, essi hanno a lungo approfondito molte vicende coloniali: quando gli europei hanno trovato contesti ambientali favorevoli e società particolarmente ricche, hanno instaurato regimi “estrattivi”, che hanno depredato i popoli soggiogati. Dove, invece, hanno trovato condizioni più difficili, hanno esportato le istituzioni europee, cioè istituzioni che AJR chiamano “inclusive”, ponendo le basi per la creazione di nuovo benessere. A distanza di secoli, le società del secondo tipo sono più floride di quelle del primo. Tra le principali caratteristiche delle istituzioni inclusive ci sono lo Stato di diritto, la proprietà privata e il riconoscimento della funzione sociale del merito.
I risultati di AJR non sono stati privi di controversie. Alcuni ne hanno criticato le strategie empiriche; altri – come per esempio David Henderson sul Wall Street Journal – hanno rilevato come le loro intuizioni fossero già ampiamente note nella disciplina, in quanto in alcuni casi risalgono addirittura ad Adam Smith. Inoltre, la notorietà di AJR è legata ai loro lavori divulgativi più ancora che alla ricerca scientifica. Infine, a dispetto delle evidenze che hanno descritto, non sempre sono stati coerenti difensori della libertà economica e di altri tipi di libertà: nel loro ultimo libro, Potere e progresso, Acemoglu e Johnson denunciano una sorta di corsa alla monopolizzazione da parte delle Big Tech, e propongono forme stringenti di controllo e regolamentazione. Acemoglu ha addirittura appoggiato le mosse del Governo brasiliano per limitare la libertà di espressione sui social network. Insomma: quello ad Acemoglu, Johnson e Robinson è un Nobel che farà molto discutere. Eppure, forse proprio questo conferma che si tratta di una buona scelta: comprendere le ragioni della ricchezza e della povertà delle nazioni è l’obiettivo fondamentale della ricerca in campo economico. AJR hanno aiutato a gettare luce sulla rilevanza delle istituzioni e dei cambiamenti istituzionali. Si può dissentire da alcune loro proposte, ma chiunque voglia occuparsi di questi temi non può prescindere dal loro lavoro.
Aggiornato il 21 ottobre 2024 alle ore 14:00