Un impatto immediato su cittadini, imprese e governi dell’Eurozona. La decisione di ieri della Banca centrale europea di tagliare i tassi sul costo del denaro di 25 punti (quindi del 2,5 per cento) è arrivata dopo aver constatato il rallentamento dell’inflazione. Oggi le Borse aprono caute, con le stime degli operatori esperti sul costo del denaro in Ue che per il 2024 sono al 2,4 per cento, mentre per il 2025 e 2026 è previsto un calo all’1,9 per cento.
La decisione di Christine Lagarde comporterà che “le rate a tasso variabile caleranno ancora”, ha esordito Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), in un colloquio con Rai news 24. “Se l’inflazione continua a restare così bassa in Italia e a ridursi anche negli altri Paesi in Italia ci potranno essere benefici”, ha aggiunto il giornalista e politico italiano.
Durante il periodo dei rialzi, per far fronte all’inflazione, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 78 per cento in più. Ora il risparmio sarà di circa 20 euro al mese ed è destinato ad aumentare in caso di ulteriori tagli. “Gli indici di mercato e le offerte delle banche avevano già anticipato la decisione Bce” ha spiegato Patuelli. Infatti, il taglio di 25 punti apportato da Lagarde ha portato il tasso sui depositi a scendere al 3,25 per cento, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,4 per cento e quello sui prestiti marginali al 3,65 per cento. Gli interessi sono già calati nelle scorse settimane e scenderanno ancora fino alla fine del 2024. Per l’aggregatore web Mutui online il variabile è offerto a un Tan medio del 4,33 per cento con punte fino al 3,86 per cento. La media potrebbe abbassarsi al 4,08 per cento nei prossimi giorni e ancora più nel corso dell’anno che verrà. Se la Banca centrale dovesse proseguire nel suo ribasso dei tassi, il variabile potrebbe finalmente raggiungerebbe il fisso, che in media ora viaggia al 3,06 per cento con punte anche fino al 2,7 per cento.
Aggiornato il 18 ottobre 2024 alle ore 14:57