Non è stata raggiunta la maggioranza qualificata. Si è riunito oggi il Comitato di difesa commerciale a Bruxelles, durante il quale i 27 Paesi dell’Unione europea hanno votato per introdurre dazi aggiuntivi definitivi sull’importazione di auto elettriche cinesi. Questo, per rispondere ai maxi sussidi considerati sleali elargiti da Pechino ai suoi produttori di e-car. La Commissione ha presentato ai vari governi la bozza del regolamento, alla quale ha fatto seguito il voto. Per questo tipo di decisioni è necessaria una maggioranza qualificata, ovvero 15 Paesi che rappresentano almeno il 65 per cento della popolazione Ue. Hanno votato a favore 10 Stati membri ,tra cui Italia e Francia. Gli astenuti sono stati 12, guidati dalla Spagna, e i contrari cinque, prima fra tutti la Germania. Adesso, la decisione se procedere o no con i dazi definitivi sta all’Esecutivo guidato da Ursula von der Leyen.
Per Christian Lindner, il ministro delle Finanze tedesco, la Commissione Ue “non dovrebbe innescare una guerra commerciale nonostante il voto a favore di possibili dazi punitivi contro la Cina. Abbiamo bisogno di una soluzione negoziata”. Così si è espresso su X l’esponente del Fdp. Berlino, infatti, dopo un lungo dibattito interno ha deciso di seguire la linea del cancelliere Olaf Scholz e dei socialdemocratici. I Verdi, sono stati messi in minoranza.
I dazi definitivi sulle auto elettriche cinesi portati oggi in Commissione sono: per Byd al 17 per cento (invariato rispetto alla proposta sui dazi provvisori), per Geely al 18,8 per cento (cifra rivista al ribasso rispetto al 19,3 per cento) e per Saic al 35,3 per cento (in calo rispetto al 36,6 per cento). L’americana Tesla, invece, è stata sottoposta a una valutazione individuale. Il dazio è del 7,8 per cento, in calo rispetto al 9 per cento provvisorio. Altri produttori che hanno collaborato all'indagine saranno soggetti a un dazio del 20,7 per cento (in calo dal 21,3 per cento), mentre sarà del 35,3 per cento per le società che non hanno collaborato, in calo dal 36,6 per cento. Questi numeri sono stati annunciati da un funzionario europeo al margine della riunione dei Ventisette.
I media ufficiali cinesi hanno colto l’occasione per annunciare che Pechino “si oppone con forza ai dazi approvati dall’Unione europea sull’import di veicoli elettrici cinesi”. Molto probabilmente, seguirà una guerra al rialzo in cui soprattutto l’industria manifatturiera italiana verrà colpita. Nel frattempo, i negoziati con la Ue sulle tariffe ai veicoli elettrici cinesi proseguono “a livello di team tecnici”, secondo il Ministero del Commercio cinese. Un incontro tra le parti è previsto per il 7 ottobre.
Aggiornato il 04 ottobre 2024 alle ore 16:52