La Fed taglia il costo del denaro

Una decisione che ha scontentato tutti, a destra e a sinistra. Il presidente della Federal reserve bank, Jerome Powell, ha annunciato il taglio del costo del denaro dello 0,5 per cento. I democratici, avrebbero auspicato per una riduzione più forte, mentre i repubblicani non avrebbero voluto nessun ribasso almeno fino alle elezioni presidenziali del 5 novembre. La Fed, con questa scelta storica, ha messo in atto il primo taglio dei tassi dal 2020. Dopo un’aggressivo rialzo del costo del denaro – da inizio 2022, sono stati 11 i rialzi – per fermare la crescente inflazione, la Banca centrale degli Stati Uniti ha inaugurato l’era dell’allentamento monetario. Una boccata d’aria fresca per gli americani che si ripercuoterà su tutto il mondo, alle prese da anni con un costo del denaro che ha reso i mutui e le carte di credito sempre più cari, rallentando il mercato immobiliare.

Il taglio di 50 punti base è destinato a dare una scossa anche al mondo degli investimenti, anche se ci vorrà del tempo per vedere gli effetti di questo primo provvedimento. Il cauto procedere della Fed punta a prevenire che il graduale raffreddamento del mercato del lavoro si trasformi in una battuta d’arresto. Inoltre, la Banca centrale vuole preparare un atterraggio morbido per l’economia americana, evitando la temuta recessione. Per questo motivo, il costo del denaro calerà di un altro 0,5 per cento entro la fine dell’anno. “Ci muoveremo velocemente o lentamente” a seconda delle necessità, ha detto Jerome Powell, sottolineando che la Fed deciderà riunione per riunione e che non si può guardare all’attuale taglio di 50 punti base e pensare che sia la nuova velocità andando avanti. “L’economia è forte e siamo impegnati a mantenerla così forte”, ha assicurato il presidente della Federal reserve, e le previsioni della banca centrale sembrano confermarlo.

Gli obbiettivi stabiliti nel proprio mandato sono stati oggi ribaditi dalla Banca centrale a stelle e strisce, ovvero “l’impegno alla massima occupazione e a un’inflazione al 2 per cento”. “Abbiamo guadagnato una maggiore fiducia in merito a un calo sostenibile dell'inflazione verso il 2 per cento – ha precisato la Fed – e riteniamo che i rischi per centrare i nostri obiettivi sull’occupazione e l’inflazione siano più bilanciati. Le prospettive economiche sono incerte, e saremo attenti ai rischi”, si legge nel comunicato che ha annunciato il taglio dei tassi dello 0,5 per cento. La decisione della riunione, però, non è stata unanime, con la governatrice Michelle Bowman che avrebbe preferito una sforbiciata più contenuta, di un quarto di punto. Entro la fine dell’anno, la Fed stima un ulteriore calo del costo del denaro di mezzo punto, probabilmente 25 punti base per ciascuna delle riunioni rimanenti per il 2024. Powell, infine, ci ha tenuto a precisare che le decisioni della Fed arrivano e arriveranno sulla base dell’economia, e non della politica.

Aggiornato il 19 settembre 2024 alle ore 15:30