Premio di produzione, tassazione e sgravi fiscali

Le aziende che desiderano essere competitive devono pensare, per prima cosa, al benessere e alla soddisfazione dei propri dipendenti. D’altronde, senza dipendenti motivati, l’azienda non potrebbe crescere e prosperare, e anzi rischierebbe di far scappare i talenti migliori e di dover fare i conti con assenteismo, malumori e scarsa fidelizzazione. Un ruolo cruciale nei confronti della motivazione del personale è giocato dai premi di produzione, somme di denaro che possono essere assegnate al raggiungimento di determinati risultati o obiettivi.

I vantaggi del premio di produzione sono numerosi. Non solo questo contribuisce ad accrescere il benessere dei dipendenti e a creare un team più unito e proattivo, ma offre anche interessanti vantaggi fiscali per le aziende.

Capire come funziona la tassazione di questo premio aziendale e quali sono gli sgravi fiscali ai quali dà diritto è fondamentale per le aziende che decidono di utilizzarlo, in quanto consente di effettuare le giuste scelte. Scopriamolo insieme in questo breve articolo.

Premio di produzione: tassazione

Il premio di produttività consiste in una somma di denaro riconosciuta al dipendente in busta paga e soggetta a una tassazione specifica, consistente in un’imposta sostitutiva. L’ammontare dell’imposta, generalmente pari al 10 per cento, è stato ridotto al 5 per cento, con la Legge di Bilancio 2023 e 2024. L’applicazione dell’aliquota agevolata può essere effettuata unicamente per un importo non superiore ai 3mila euro.

Per quanto riguarda i lavoratori, è utile ricordare che il premio di produzione in busta baga non concorre a formare reddito.

Quando può essere convertito in welfare

Le tasse applicate al premio di produttività, sebbene non presentino un importo particolarmente ingente, riducono inevitabilmente l’ammontare del premio ricevuto, in busta paga, dai dipendenti. Un metodo per consentire loro di ricevere l’intera somma, nonché per evitare alle aziende di dover pagare l’imposta sostitutiva, consiste nel convertire il premio in welfare. Questo è possibile quando previsto dal CCNL o dalla contrattazione di secondo livello.

In seguito alla richiesta di conversione, il premio di produzione non viene più assegnato sotto forma di denaro in busta paga e può usufruire dello sgravio fiscale proprio dei benefit aziendali. Utilizzando apposite piattaforme welfare, come quella di Pluxee, il dipendente può scegliere autonomamente in quale tipo di benefit trasformarlo. Le possibilità sono tante e vanno dai buoni acquisto alla previdenza integrativa.

Naturalmente, per offrire i massimi benefici e dare la più ampia possibilità di scelta, è importante scegliere con attenzione a quale piattaforma affidarsi, puntando preferibilmente su una che metta a disposizione un’ampia gamma di offerte.

Da premio in denaro a buoni acquisto

Utilizzando il credito welfare derivante dal suo premio di produzione in Buoni Acquisto, come ad esempio i Buoni Acquisto Pluxee, il lavoratore può spendere la somma a lui assegnata in totale libertà e come più desidera. Allo stesso tempo, l’azienda otterrà la sopra citata esenzione fiscale. Tutto questo tende ad aumentare la soddisfazione del primo e gioca a favore della seconda.

Com’è facile intuire, i buoni dovranno essere spesi presso le realtà convenzionate, che, nel caso dei Buoni Acquisto Pluxee, sono 20mila tra negozi in tutta Italia e shop online.

Aggiornato il 09 settembre 2024 alle ore 10:47