Perché Nvidia sorprende gli analisti ma delude gli investitori?

Nvidia è un gigante della tecnologia e leader nella produzione di chip, primato che conferisce alla multinazionale americana anche un ruolo strategico nel contesto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Oltre a questo, è uno dei protagonisti di Wall Street. Così si spiega il fermento che ha seguito l’annuncio dei risultati del secondo trimestre fiscale. Con un fatturato di oltre 30 miliardi di dollari, la società ha registrato un incremento del 122 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’utile netto, con 16,6 miliardi di dollari, è più che raddoppiato. Questi risultati hanno superato le previsioni degli analisti e Nvidia ha alzato le previsioni per il terzo trimestre puntando a ricavi di 32,5 miliardi di dollari e ha anche comunicato un piano di acquisto di azioni proprie per 50 miliardi di dollari. Alla luce di cotanto entusiasmo, appare paradossale la delusione degli investitori. Entro poche ore dalla pubblicazione dei risultati trimestrali, infatti, il titolo ha subito una flessione notevole.

Questo comportamento degli investitori, apparentemente irrazionale, può essere in parte attribuito a una disillusione rispetto alle aspettative, divenute ormai troppo elevate. Gabriel Debach, analista di mercato di eToro, ha sottolineato come i risultati, pur superiori alle previsioni, non abbiano mantenuto il ritmo eccezionale dei periodi precedenti, generando insoddisfazione tra gli investitori. La crescita non omogenea tra i vari segmenti di mercato in cui Nvidia opera ha contribuito all’atteggiamento negativo degli azionisti. Mentre il settore dei data center ha visto una crescita sorprendente, altri segmenti come il gaming (videogiochi) hanno registrato incrementi più modesti. Tale squilibrio ha sollevato dubbi sulla capacità dell’azienda di mantenere una crescita sostenuta nel lungo termine. Un’altra fonte di incertezza è rappresentata dai potenziali ritardi nella produzione dei nuovi chip per Intelligenza artificiale di ultima generazione, denominati Blackwell. La dirigenza prevede diversi miliardi di ricavi da questi chip nel quarto trimestre, ma gli azionisti non sembrano altrettanto convinti.

A fronte di queste perplessità, la domanda cruciale è se sia ancora conveniente investire in Nvidia. La società ha recentemente effettuato una divisione delle azioni per renderle più accessibili anche ai piccoli investitori autonomi. Dall’inizio del 2024, il titolo ha guadagnato oltre il 150 per cento in Borsa e, negli ultimi cinque anni, ha registrato una crescita del tremila per cento, grazie soprattutto all’entusiasmo per l’Intelligenza artificiale. Nonostante i dubbi sul breve termine, molti analisti rimangono ottimisti. Bank of America, che prima della pubblicazione dei dati trimestrali aveva invitato a non cedere a eccessi di entusiasmo, ha confermato la sua valutazione positiva sul titolo. “Crediamo che i futuri guadagni delle azioni tecnologiche saranno più graduali, con potenziali ostacoli derivanti dai dati macroeconomici e da ulteriori controlli all’export di semiconduttori”, ha dichiarato Mark Haefele, chief investment officer di Ubs Global Wealth Management.

Sebbene la recente reazione dei mercati finanziari appaia negativa, Nvidia rimane una delle aziende tecnologiche più promettenti a livello globale, nonché simbolo, in Occidente, dell’intero comparto dell’Intelligenza artificiale. Quest’ultimo aspetto rappresenta un punto di forza, ma anche di debolezza. La crescita dell’Intelligenza artificiale, infatti, offre ancora numerose opportunità e si prospetta come una tendenza di lungo termine, ma gli andamenti macroeconomici e le restrizioni al commercio internazionale secondo molti analisti potrebbero diminuirne la profittabilità. Dai risultati del trimestre emerge che Nvidia è un’azienda solida e prospera, ma questo non basta per soddisfare le aspettative dei suoi azionisti più esigenti.

Aggiornato il 02 settembre 2024 alle ore 15:32