Crolla la borsa di Tokyo, tonfo Bitcoin e male l’Eurozona

Prima il crollo delle borse asiatiche e poi quello delle europee. Con Tokyo che guida il lunedì da incubo dei mercati, si prospetta un ridimensionamento dei movimenti finanziari, con gli investitori che temono l’escalation del conflitto in Medio Oriente – con l’ingresso a piè pari dell’Iran nel quadro delle tensioni – e la possibile recessione economica degli Stati Uniti. Per questo, la borsa del Giappone è crollata del 13,4 per cento, con gli agenti stranieri che si sono ritirati in massa e lo yen che si è apprezzato fortemente. Inoltre, la flessione della Tokyo stock exchange è dovuta alle molte vendite per prese di profitto, che hanno fatto registrare il crollo peggiore dal 1987. I cali delle borse cinesi sono stati più contenuti, d’altronde Shanghai (che è scesa dell’1,2 per cento) e Hong Kong (scesa del 2 per cento) già si muovevano sui valori minimi degli ultimi cinque mesi.

Anche il mercato – alquanto volubile – delle criptovalute ha fatto registrare una forte battuta d’arresto. I Bitcoin sono scesi del 12,89 per cento nelle ultime 24 ore, raddoppiando il tasso di flessione dell’ultimo mese in una sola seduta. Si è scatenato il panico sui mercati di valuta digitale, visto che la cripto in questione è perfino scesa per qualche minuto sotto i 50mila dollari. Su questo crollo – durante il quale sono stati liquidati oltre 1 miliardo di dollari dal mercato delle criptovalute – pesano sicuramente i dati del rapporto sul lavoro Usa di venerdì scorso, che ha mostrato come l’economia statunitense abbia creato solo 114mila posti di lavoro il mese scorso, mentre il tasso di disoccupazione è salito al livello più alto dall’ottobre 2021. Tutto questo, dopo i dati sulla produzione delle fabbriche a stelle e strisce, che hanno imputato ai funzionari della Federal reserve bank di aver mantenuto troppo a lungo i costi di finanziamento ai massimi di due decenni. Si teme un atterraggio duro per Washington.

E infatti, l’Eurozona si accoda a questo trend negativo, che si riflette sui mercati di tutto il mondo. Piazza Affari in questo momento è la peggiore, affonda di circa 3 punti percentuali, ma registrano perdite superiori al 2 per cento anche Londra, Madrid e Francoforte. In Germania, pesa anche il record assoluto di disoccupazione raggiunto dal Paese. A Milano nessun titolo ha il segno “più” davanti. A trascinare la flessione sono il settore delle banche e dell’energia: Unicredit e Intesa Sanpaolo cedono oltre il 3 per cento, Eni ed Enel più del 2 per cento. Infine, cala anche il prezzo del petrolio. Il brent europeo, stamattina, è scambiato a 75,4 dollari al barile.

Aggiornato il 05 agosto 2024 alle ore 13:39