Bonus ristrutturazione seconda casa: i lavori per la casa al mare

La seconda casa è tra gli investimenti più interessanti per gli italiani, e non solo. Nel caso in cui si decida di utilizzarla come immobile per l’affitto, anche breve, consente infatti di avere un’entrata extra che, se ben gestita, può portare a dei guadagni sia se è già di proprietà, perché magari ereditata, sia se rappresenta un investimento. Facendo infatti delle simulazioni in base a diverse casistiche, acquistare una seconda casa e utilizzarla per un affitto è conveniente e permette di rientrare dell’investimento in tempi ragionevoli.
La seconda casa, come quella al mare, è anche un’occasione per avere un luogo in cui trascorrere weekend lunghi, momenti di relax o le vacanze estive.
In entrambi i casi è necessaria una periodica manutenzione, con alcuni interventi di ristrutturazione quando si ritiene essenziale per migliorare la qualità e il benessere. Per fortuna c’è la possibilità anche per le seconde case di accedere ai bonus per la ristrutturazione, con agevolazioni fiscali che possono arrivare fino al 65% in base alla situazione. Vediamo nel dettaglio quali sono i lavori finanziabili e come gestire i vari bonus.

Bonus ristrutturazione al 50% per la seconda casa

Il bonus ristrutturazione, che sarà attivo fino al 2025 anche se con aliquote più basse, prevede per il 2024 una detrazione Irpef del 50% sulle spese di ristrutturazione delle abitazioni con un tetto di spesa massimo di 96mila euro per unità immobiliare. Il beneficio verrà erogato in 10 rate annuali di pari importo per 10 anni.
Rientrano nel bonus ristrutturazione:

  • interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro e di risanamento conservativo sulle unità immobiliari;
  • interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento dei condomini.

Ecobonus per la seconda casa: agevolazioni dal 50% al 65%

Se si eseguono lavori di riqualificazione energetica per la casa al mare è possibile accedere all’Ecobonus, che prevede una detrazione fiscale Irpef che va dal 50% al 65% in base al tipo di intervento. Maggiore è infatti il livello di risparmio energetico, più alta sarà l’aliquota. Se ad esempio si realizza un impianto di climatizzazione invernale con pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, la percentuale del bonus sale al 65 per cento. Stesso discorso che si installano dispositivi di building automation.

Bonus mobili per arredare la seconda casa

Quando si decide di ristrutturare un’abitazione, gli interventi si concentrano non solo sulla struttura o sugli impianti ma anche su un ammodernamento degli arredi che spesso corrispondono a nuove esigenze abitative e anche a nuovi gusti. Ci si chiede quindi anche come arredare una casa al mare alla luce delle nuove opere e questo potrebbe comportare la sostituzione degli arredi. I bonus casa vengono incontro anche a questo aspetto, perché per gli immobili oggetto di ristrutturazione è possibile richiedere il bonus mobili ed elettrodomestici, che permette di avere una detrazione Irpef del 50 per cento sulle spese per l’arredamento e l’acquisto di elettrodomestici a risparmio energetico. Nel 2024 il tetto di spesa è fissato a 5mila euro e gli importi vengono restituiti in 10 rate annuali di pari importo. Non è importante che i mobili nuovi acquistati vengano destinati all’ambiente oggetto della ristrutturazione: si possono ad esempio acquistare mobili per la cucina anche se si sta ristrutturando il bagno. Il requisito essenziale è che la casa da ammobiliare sia la stessa sulla quale insistono i lavori di ristrutturazione.

Aggiornato il 19 luglio 2024 alle ore 13:23