n. 25 del 22 giugno 2024

Di seguito la trascrizione dell’intera puntata a cura di Confedilizia.

I saluti più cordiali ai nostri ascoltatori.

La stampa ha innanzitutto riportato i dati diffusi dall’Istat sull’inflazione rilevata a maggio 2024. Per l’Istituto di statistica l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,8 per cento su base annua. Identica percentuale è stata riscontrata per l’indice Foi, e tale incremento si tradurrà in un aumento, seppur contenuto, per i canoni di locazione degli inquilini che hanno il rinnovo annuale dell’affitto. In Italia, si dovranno pagare mediamente circa 6 euro in più al mese (e 72 euro all’anno). Gli aumenti maggiori riguardano la città di Milano, seguita da Venezia, Bologna, Bolzano e Firenze. Mentre risultano più contenuti quelli di Roma e Como. Tra i capoluoghi del Sud, si segnalano gli aumenti che investono Napoli e Bari, che comunque sono contenuti, al pari di quanto è emerso per molte altre città, tra cui Reggio Calabria, Asti, Caltanissetta, Vibo Valentia, Biella, Lanusei. Altri contributi hanno riguardato la circolare dell’Agenzia delle Entrate, che ha fornito delucidazioni sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, riguardanti la plusvalenza superbonus. Con detta circolare ha chiarito che non è dovuta la tassazione del 26 per cento sulla plusvalenza generata dalla vendita di un immobile oggetto dei lavori del superbonus se lo stesso è stato adibito ad abitazione principale per la maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la vendita.

Ha pure chiarito che chi ha usufruito del bonus 110 può vendere l’immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione, ma se la vendita avviene prima dei cinque anni si applica una tassazione del 26 per cento. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre pubblicato le nuove istruzioni per il bonus “prima casa” destinato agli under 36, un’agevolazione pensata per facilitare l’acquisto della prima abitazione per i giovani con un Isee non superiore a 40mila euro. La misura, prorogata fino al 31 dicembre 2024, è rivolta a chi ha registrato il preliminare entro il 31 dicembre 2023. Detto bonus prevede numerosi vantaggi, tra cui l’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale. In caso di acquisto soggetto a Iva, viene riconosciuto un credito d’imposta pari all’Iva pagata. Agevolazioni sono previste anche per i finanziamenti collegati all’acquisto, alla costruzione e alla ristrutturazione dell’immobile. Riflettori dei media puntati anche sull’ultimo rapporto mensile dell’Abi, secondo cui a maggio 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,61 per cento, in diminuzione rispetto al 3,67 per cento di aprile e al 4,42 per cento di dicembre 2023.

Tale andamento dei tassi di mercato ha anticipato e ora tende a incorporare la recente decisione della Bce di ridurre di un quarto di punto i tassi di politica monetaria. Quello rilevato nel mese di maggio è, comunque, il sesto calo consecutivo dei tassi sui mutui, che dovrebbe produrre effetti benefici sia per chi si appresta a cercare casa, che potrebbe trovare sempre meno difficoltà a ottenere un prestito per l’acquisto, sia per chi cerca invece case in affitto. Gli organi di informazione hanno dato, infine, risalto alla nota di Confedilizia, la quale ha espresso una ferma critica nei confronti della Commissione europea, che ha nuovamente invitato il Governo italiano a intensificare la pressione fiscale sul risparmio immobiliare. L’organizzazione ritiene che tale esortazione sarà respinta, ma sottolinea la necessità di un cambiamento di approccio da parte delle istituzioni europee, specialmente alla luce delle recenti elezioni. Secondo Confedilizia, i messaggi provenienti da Bruxelles sono errati sia nel metodo che nel merito e possono generare ansia e timori tra i cittadini e nel mercato. L’organizzazione auspica un rinnovamento delle politiche europee in materia fiscale.

Il commento di chiusura del presente podcast è affidato ad Antonio Nucera, responsabile del Centro Studi di Confedilizia. “L’approvazione del decreto-legge sulle semplificazioni edilizie e urbanistiche, il cosiddetto decreto “salva casa”, è una buona notizia. La pubblicazione di questo provvedimento ha scacciato i fantasmi, che in realtà vedeva solo qualcuno, di un fantomatico condono, lasciando spazio a quanto il ministro Salvini aveva annunciato per la prima volta all’annuale convegno del coordinamento legali della Confedilizia, tenutosi lo scorso settembre a Piacenza. Si tratta di un provvedimento mirato a risolvere situazioni di piccole irregolarità edilizie. Risalenti spesso a tanti anni addietro, e che sono di ostacolo alla commercialità degli immobili e alla concessione di mutui. Misure di semplice e buon senso, si possono definire, che saranno utili a proprietari di case, ma sicuramente al mercato immobiliare in generale. Misure, peraltro, che possono essere ritoccate o sicuramente lo saranno in fase di conversione, onde evitare che uno o più disposizioni siano più di apparenza che di sostanza. Naturalmente le associazioni territoriali della Confedilizia sono a disposizione degli interessati per fornire loro ogni assistenza e consulenza di cui necessitassero. A questo scopo, sono stati subito attivati sportelli informativi in ogni provincia. Contemporaneamente, sia a livello nazionale che a livello locale, è stato avviato un programma di seminari in presenza e online, finalizzati ad approfondire ogni aspetto del decreto”.

(*) A cura di Sandro Scoppa, conduce Gianfranco Fabi

Aggiornato il 24 giugno 2024 alle ore 14:04