Processo del credito: evoluzioni normative e operative

Fra le molteplici conseguenze della crisi finanziaria degli ultimi anni emerge un profondo cambiamento nel modo in cui le banche impostano il processo del credito. Nonostante esso rappresenti il core business delle banche, negli ultimi anni la gestione dell’attività creditizia si è rivelata difficile e a volte non pienamente coerente con la sana e prudente gestione alla quale gli istituti di credito si devono ispirare. Ciò ha riguardato tutte le fasi del credito, dalla valutazione del merito creditizio, alla delibera e all’erogazione, dal monitoraggio continuativo alla gestione del credito deteriorato. Il cambiamento rispetto al passato è stato determinato in modo specifico dalla maggiore attenzione rivolta dai regulators al sistema dei controlli e al suo sviluppo, con particolare riferimento all’attività creditizia. Ciò ha necessariamente costituito una delle principali risposte alla crisi finanziaria, nel corso della quale si sono verificate ingenti perdite a livello di sistema. A seguito delle recenti innovazioni normative, fra cui si ricordano in modo specifico la Crd IV e la Crr, nonché i provvedimenti della Banca d’Italia con i quali le norme internazionali vengono recepite nel nostro ordinamento, le banche sono chiamate a operare in modo molto più rigoroso, disciplinato e strutturato rispetto al passato, affinché tutte le fasi del processo del credito siano caratterizzate da quella trasparenza e correttezza che deve contrassegnare tutti gli aspetti dell’attività degli intermediari.

È evidente, quindi, che alle funzioni di controllo viene assegnato un ruolo di grande importanza: il riferimento non è solo alle funzioni di secondo livello – Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio – e alla funzione di terzo livello – Internal Audit – bensì anche alle funzioni di controllo di primo livello all’interno della funzione crediti stessa, assieme alla funzione di monitoraggio andamentale del credito e alla funzione di convalida negli istituti dotati di modelli interni di valutazione del rischio. Tutte le funzioni di controllo devono operare in modo coordinato, con un adeguato scambio di flussi informativi e una reportistica tempestiva verso i vertici aziendali. Tutte le funzioni operative devono comprendere che il credito si configura come un’attività profittevole solo se gestito in modo sano e rigoroso, poiché esso rappresenta l’attività che maggiormente richiede l’allocazione di capitale a fronte dei rischi assunti. Quando i regulators raccomandano la “sana e prudente gestione”, ciò è riferito in primis all’attività creditizia e alla gestione dei rischi impliciti nella stessa.

Aggiornato il 22 maggio 2024 alle ore 11:04