Le aziende italiane non sono sempre a conoscenza che i debiti aziendali sono classificati secondo una graduatoria legale. Questo perché la normativa tende a dare un valore diverso ai vari creditori e, di conseguenza, una tutela diversa in base al merito di protezione del credito. La classificazione dei crediti si divide in postergati, chirografari, privilegiati, prededuzione. L’ultima categoria per ora la teniamo da parte, in quanto nasce solo nel momento in cui si apre una procedura concorsuale o pre-concorsuale; cioè nel momento in cui l’azienda è sottoposta a una procedura giudiziaria di liquidazione o di risanamento. In una fase del genere i consulenti e chi si adopera per finanziare l’azienda da risanare ottengono una protezione del loro credito in cambio della prestazione. Il creditore riceve dallo Stato una garanzia di antergazione del proprio credito a tutti gli altri. Per esempio, in caso di concordato preventivo il commissario giudiziale ha un credito antergato a tutti gli altri. Se non fosse così nessuno lavorerebbe per il Tribunale a beneficio delle aziende in crisi. Ma fuori da queste situazioni particolarissime, le altre categorie di debiti rimangono valide ed è importante conoscere le differenze.
Partiamo con i debiti privilegiati. La legge assegna dei privilegi ad alcuni debiti. Vediamo i principali:
1) Debiti garantiti da ipoteca/pegno. Per esempio, i mutui ipotecari sono debiti privilegiati a differenza dei prestiti bancari senza ipoteca che sono privi di privilegio.
2) Debiti verso i dipendenti. Sono debiti privilegiati in quanto i dipendenti sono categorie protette dalla Legge italiana e hanno un privilegio automatico.
3) Debiti verso artigiani, in quanto considerate piccole imprese il cui mancato pagamento può comprometterne la stabilità.
4) Debiti verso locatori. Quindi i debiti per la locazione degli uffici e capannoni;
5) Debiti verso agenti di commercio. Assimilati ai dipendenti.
6) Debiti verso professionisti. Sono sempre privilegiati purché diretti ad associazioni professionali, studio associati o Stp.
7) Debiti previdenziali. Debiti per i contributi non versati alle casse di previdenza obbligatorie.
8) Debiti verso lo Stato. Per imposte non pagate.
L’elenco in realtà è molto più lungo perché lo Stato ha previsto privilegi generali e privilegi speciali, ma qui sopra avete i più frequenti. Se il debito non ha un privilegio allora è chirografario. Il debito chirografario viene soddisfatto dopo che sono stati saldati tutti i debiti privilegiati. Questo è un punto fondamentale perché spesso accade che le aziende in difficoltà paghino i propri debiti, non in funzione della graduatoria di cui stiamo parlando, ma secondo l’utilità che l’imprenditore intravede nel pagare un creditore piuttosto che un altro. Per questo motivo il fornitore (non artigiano) che ha un credito chirografario viene soddisfatto prima di altri debiti privilegiati come i professionisti o lo Stato. Questo genera in capo all’amministratore delle responsabilità che, in caso di default, portano almeno alla bancarotta preferenziale. Ultima categoria che dovrebbe essere pagata dopo i creditori privilegiati e dopo i creditori chirografari sono i creditori postergati. In questa categoria sono inclusi i soci che hanno finanziato la propria impresa. Dato che il dissesto è uno stato imputato anche ai soci la normativa vigente ha pensato che sia corretto che il pagamento debba avvenire dopo tutte le altre categorie. Fra i debiti postergati non rientrano i debiti verso gli amministratori per i compensi anche se gli amministratori fossero soci. Questo perché il compenso amministratore è assimilato al lavoro dipendente. È importante per gli imprenditori conoscere queste distinzioni perché permettono di limitare le proprie responsabilità.
Aggiornato il 04 aprile 2024 alle ore 13:59