Come ampiamente riportato dalla stampa nazionale, il Governo sta accelerando sul fronte del cosiddetto Superbonus, ovvero la più devastante misura adottata dalla maggioranza giallorossa guidata da Giuseppe Conte. Una misura che sta provocando danni incalcolabili sui conti pubblici, i quali sono destinati a riverberarsi negli anni a venire, così come ha più volte dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Calcoli approssimativi parlano di un buco consolidato di quasi 120 miliardi. Una cifra monstre anche in considerazione del ridicolo impatto che i “geni” incompresi che hanno elaborato la misura stimavano a suo tempo. Tant’è che il predecessore di Giorgetti, l’attuale sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, riteneva che il primo anno la misura sarebbe costata appena 62 milioni, un miliardo il secondo anno, tre miliardi il terzo anno e, grazie ai mitici moltiplicatori, il quarto anno la spesa per le casse dello Stato si sarebbe ridotta a due miliardi.
Quindi, le progressive strette imposte dall’attuale Esecutivo, il quale ha comunque dovuto tener conto dei lavori già iniziati da tempo, sono state dettate da una logica di puro buon senso. Nella fattispecie, si è deciso di eliminare lo sconto in fattura e la contestata cessione del credito. Cessione del credito che, seppur fortemente criticata da Mario Draghi quando era a capo del Governo di unità nazionale, neppure il celebrato ex presidente della Banca centrale europea è stato in grado di abolire. A tal proposito, mi sento di condividere appieno le parole di Giorgetti, quando ha presentato alla stampa i citati provvedimenti: “Le misure adottate con il decreto sul Superbonus e sui bonus edilizi sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che, come è noto, ha causato gravi effetti sulla finanza pubblica e i cui effetti, definitivamente, potremo contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023. Il fatto che introduciamo norme di monitoraggio testimonia che queste norme sono nate in modo scriteriato e hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica, l’ho detto dall’inizio, continuo a sostenerlo, qualcuno sorrideva sul mal di pancia, confermo che fa malissimo a me a tutti gli italiani”.
Da questo punto di vista, si può ragionevolmente criticare l’attuale maggioranza per alcuni provvedimenti ben poco liberali, come a mio avviso l’insensata ostinazione di controllare i prezzi di alcuni beni e servizi, o almeno a volerne dare l’idea ai cittadini, oppure il tentativo balzano di stabilire per decreto che esistano extraprofitti, solleticando la pancia di chi è particolarmente sensibile all’invidia sociale. Tuttavia, la decisione che la stessa maggioranza sta mostrando nel contenere il catastrofico bubbone del Superbonus va assolutamente riconosciuta. Così come vanno individuati i responsabili politici – Movimento Cinque Stelle e Partito democratico in primo luogo – di questo colossale scempio dei quattrini del contribuente.
Aggiornato il 29 marzo 2024 alle ore 09:27