Non avrebbe reso accessibile la rete a concorrenti di PostePay. Per queste ragioni, l’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Poste italiane per accertare l’esistenza di violazioni dell’articolo 8, comma 2-quater della legge n. 287/1990. In base a questo articolo, infatti, Poste italiane dovrebbe rendere accessibili gli uffici e la rete postale (di cui ha la disponibilità in esclusiva in quanto fornitore del servizio universale postale) ai concorrenti della propria controllata PostePay, che li utilizza per commercializzare e per promuovere le offerte Poste Energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica. Lo riferisce il Garante del mercato. In questo modo, Poste italiane avrebbe attribuito alla propria controllata un vantaggio competitivo rilevante, suscettibile di alterare irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali in un contesto di mercato singolare – caratterizzato dalla fine dei regimi tutelati nella fornitura di energia elettrica e gas naturale – in cui gli operatori attivi hanno forti incentivi ad attrarre clienti provenienti dai regimi tutelati. Eppure, come scrive Milano Finanza, secondo alcune segnalazioni arrivate all’Agcm, nello specifico, tra giugno e luglio A2A e Iren avrebbero chiesto di poter promuovere negli uffici di Poste anche le loro offerte nei mercati della vendita al dettaglio di luce e gas. Ottenendo un no dal Gruppo postale. Così nel mese di ottobre Utilitalia, l’associazione di settore, si sarebbe mossa per inviare una segnalazione all’Antitrust, chiedendo l’adozione di misure cautelari volte a costringere Poste ad aprire la sua rete distributiva.
Aggiornato il 08 febbraio 2024 alle ore 16:27