A gennaio “il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo registrando il valore più elevato da aprile 2023”. Così l’Istat, che prosegue: “L’evoluzione positiva dell’indice è dovuta ad un miglioramento della fiducia in tutti i comparti economici indagati”. La nota dell’Istituto nazionale di statistica va avanti: “L’indice di fiducia dei consumatori cresce, senza interruzioni, dallo scorso novembre e raggiunge la quota più alta da giugno 2023. Tutte le variabili componenti l’indicatore sono in miglioramento ad eccezione delle opinioni sull’opportunità/possibilità di risparmiare e di quelle sulla convenienza all’acquisto di beni durevoli nella fase attuale”.
L’Istat, così, ribadisce che a gennaio è in previsione “un complessivo miglioramento del clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta da 95,8 a 96,4 e l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sale da 97,3 a 98,1”. In riferimento ai consumatori, è registrata “un’evoluzione positiva delle valutazioni sulla situazione economica generale, su quella futura e su quella corrente; i giudizi e le attese sulla situazione personale sono improntati ad una maggior cautela”. Più precisamente, il clima economico e quello futuro presentano “gli incrementi più consistenti (il primo passa da 99,7 a 103,1 e il secondo da 96,4 a 97,2); il clima corrente aumenta da 95,4 a 95,8 e il clima personale diminuisce da 94,4 a 93,9”.
Volgendo lo sguardo alle imprese, “l’indice di fiducia aumenta in tutti e quattro i comparti economici indagati, seppur con intensità diverse – precisa l’Istat – nella manifattura e nel commercio al dettaglio si registrano gli incrementi più marcati (rispettivamente da 87,3 a 88,3 e da 104,0 a 106,6) mentre nei servizi e nelle costruzioni si stima un aumento più contenuto (l’indice sale, nell’ordine, da 102,4 a 102,6 e da 106,7 a 107)”.
Infine, parlando delle componenti degli indici di fiducia, “nella manifattura tutte le variabili registrano un’evoluzione positiva; nel comparto delle costruzioni si stima un deterioramento dei giudizi sugli ordini ed un aumento delle attese sull’occupazione”. Mentre sui servizi di mercato, giudizi sugli ordini in peggioramento “si uniscono a valutazioni sull’andamento dell’azienda e ad attese sugli ordini in miglioramento. Nel commercio al dettaglio, i giudizi sulle vendite mostrano una dinamica negativa in presenza di una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino e di una crescita delle attese sulle vendite”.
Secondo Confesercenti, nonostante a gennaio prosegua il trend generale di miglioramento dell’indice Istat sulla fiducia per consumatori e imprese, “non mancano, però, segnali di criticità da parte dei negozi della distribuzione tradizionale e del turismo, che archiviano il primo mese dell'anno con un netto deterioramento del clima di fiducia rispetto allo scorso dicembre”. Per l’Unione nazionale consumatori la fiducia dei consumatori a gennaio mostra un “rialzo inatteso” anche se il valore dell’indice “è ancora distante dal picco di giugno 2023”. Dal punto di vista del Codacons il miglioramento del clima di fiducia deve essere legato soprattutto alla discesa dei prezzi e delle bollette. Cautela, invece, sui risparmi e sui consumi.
Aggiornato il 06 febbraio 2024 alle ore 15:07