La settimana di Confedilizia (Podcast)

4/2024 del 27 gennaio 2024

I saluti più cordiali e ancora un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. Com’è noto, la Finanziaria 2024 ha apportato importanti cambiamenti che riguardano anche il Superbonus e introdotto una nuova categoria di plusvalenza. Dette modifiche, direttamente legate all’utilizzo dell’agevolazione, potrebbero avere ripercussioni nel mercato immobiliare. In particolare, è stato previsto l’aumento della fiscalità sulle plusvalenze realizzate, e ciò potrebbe influenzare le strategie di vendita e di investimento in quanto inciderebbe sulla determinazione del reddito imponibile Irpef. L’intento è quello di colpire coloro che potrebbero speculare rivendendo un immobile integralmente ristrutturato, grazie al beneficio accordato dallo Stato.

La stampa ha anche riportato i risultati di un report dell’Osservatorio Cherry Brick, secondo cui nell’anno 2023 sono state oltre 150mila le aste pubblicate in Italia, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 20,8 miliardi di euro. Il 54 per cento ha riguardato immobili a uso residenziale, il 20 per cento quelli a uso commerciale e solo il 4 per cento gli altri a uso industriale. Un residuo 22 per cento è composto da “altre” categorie immobiliari. A livello regionale, il primato delle aste pubblicate spetta alla Lombardia, che è seguita dalla Sicilia e dal Lazio. Fanalino di coda è la Valle d’Aosta. Tra le grandi città, invece, Roma si conferma prima in Italia per numero di aste censite, seguita da Napoli e Catania. Dallo studio è emerso come nell’anno la base d’asta media sia calata rispetto al 2022 in relazione agli immobili commerciali e a quelli residenziali. In controtendenza, invece, gli immobili industriali così come gli impianti sportivi.

Altra notizia in evidenza riguarda la flessione dell’inflazione a dicembre, come ha riportato l’Istat, che ha diffuso anche l’aggiornamento dell’indice Foi. Esso ha rilevato un aumento pari al +0,6 per cento, del tutto identico a quello dell’indice nazionale dei prezzi al consumo rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo farà scattare un incremento, seppur contenuto, per gli inquilini con contratto libero o che hanno il rinnovo annuale dell’affitto, esclusi dal regime fiscale agevolato della cedolare secca e che sono legati all’indice Foi. In media, in Italia, si dovranno pagare 4 euro in più al mese (e 48 euro all’anno) per i canoni di locazione.

Gli organi di informazione hanno pure riportato l’intervento dell’Ocse, che nel rapporto economico sull’Italia appena pubblicato, ha invocato “lo spostamento dell’imposizione dal lavoro alle successioni e ai beni immobili” per rendere “il mix fiscale più favorevole alla crescita, consentendo al contempo di incrementare le entrate”. La proposta è stata criticata da Confedilizia, la quale ha ancora ribadito che la patrimoniale immobiliare già esiste, e si chiama Imu. La stessa è stata introdotta nel 2012 ed è arrivata a gravare, ogni anno, per circa 21/22 miliardi di euro su milioni di famiglie. Inoltre, sin dalla sua istituzione ha pesato su individui, famiglie e imprese per ben 270 miliardi di euro mentre, se fosse rimasta l’Ici, si sarebbero pagati 160 miliardi in meno. Si aggiunga che nel medesimo periodo sono più che raddoppiate le cosiddette “unità collabenti”, ovvero gli immobili ridotti in ruderi a causa del loro elevato livello di degrado. La Confederazione della proprietà immobiliare ha altresì denunciato la dannosità dell’imposta di successione, che è distorsiva e profondamente iniqua. E che penalizza il risparmio e gli investimenti, soprattutto se combinata con altre forme di doppia imposizione. Essa, piuttosto, deve essere eliminata, senza alcuna eccezione.

Degni di menzione sono infine i numerosi contributi dei media all’ottava edizione Festival della Cultura della libertà di Piacenza, il grande evento che è ora intitolato al suo ideatore, Corrado Sforza Fogliani, scomparso nel dicembre del 2022. Il Festival 2024, incentrato sul tema “Dall’ambientalismo all’ambiente, dall’ideologia alla realtà”, con la partecipazione di 35 relatori, è organizzato dall’Associazione culturale Luigi Einaudi, in collaborazione con Confedilizia, la Banca di Piacenza, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l’European students for liberty e l’Associazione dei Liberali piacentini.

Il presente podcast si chiude con il commento di Alessandro Vitale, docente dell’Università degli studi di Milano: “L’ottava edizione del Festival della Cultura della libertà di Piacenza, dedicato alla memoria della straordinaria opera di Corrado Sforza Fogliani, affronta il tema dell’ambientalismo nelle sue più estreme manifestazioni ideologiche, per riportarlo sul terreno della realtà. Animato da uno spirito intollerante e da crociata, ostile per pregiudizio all’economia di mercato e allo sviluppo economico, l’“eco-socialismo” sta influenzando politiche e interventi pubblici dagli effetti devastanti. Pur non contestando la realtà dei cambiamenti climatici (lo scioglimento dei ghiacciai, il riscaldamento dei mari), l’incontro cerca di riportare il fanatismo alla ragione, ricordando le molteplici tesi contrarie, quelle controverse e la mancanza di correlazione fra storia dello sviluppo e delle libertà economiche da una parte e i cambiamenti climatici dall’altra. Il Festival cerca, infine, di smascherare il tentativo di rivitalizzare lo statalismo, cambiandone le vesti e ribadendo all’opposto le ragioni della cooperazione sociale e della libertà”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa, conduce Sara Tagliente

Aggiornato il 29 gennaio 2024 alle ore 11:12