L’allarme del Codacons: “Rincari eccessivi dei voli di Natale per le Isole”

Volare su Sicilia e Sardegna nei giorni che precedono il Natale sarà un’impresa. In poco più di due settimane i prezzi dei biglietti aerei hanno registrato aumenti vertiginosi che raggiungono, a seconda della tratta, punte del +78 per cento. Lo ha denunciato il Codacons. L’associazione ha messo a confronto i dati raccolti il 2 novembre con quelli emersi ieri sulle piattaforme di prenotazione. Il rincaro più forte riguarda la tratta Torino-Cagliari: partendo il 24 dicembre (entro le ore 17) si spendevano 84 euro acquistando il biglietto il 2 novembre scorso (volo di sola andata), mentre ora servono almeno 150 euro, un incremento del +78,5 per cento. Per volare da Roma a Catania il 22 dicembre, il biglietto passa dagli 82 euro di inizio novembre agli attuali 127 euro, con un aumento del +54,9 per cento; da 94 euro a 140 euro se si parte il 23 dicembre (+48,9 per cento). La tratta Milano-Catania rincara del +48,5 per cento in pochi giorni, mentre da Firenze a Catania occorre mettere in conto una maggiore spesa del +33,7 per cento. Proibitivi i biglietti da Bologna: servono 342 euro per volare il 22 dicembre a Palermo, 314 euro se si parte il 23 dicembre, e 291 euro se si è diretti a Cagliari il 22 dicembre, con un rincaro in questo caso del 64,4 per cento (aumenti superiori al 52 per cento se si parte il 23 o 24 dicembre). Aumentano del 60,7 per cento i prezzi dei voli da Venezia su Cagliari, con il biglietto del 23 dicembre che passa dai 145 euro di inizio novembre agli attuali 233 euro.

Come sottolinea il Giornale, è soprattutto dall’aeroporto dello scalo torinese di Caselle che l’anomalia è più marcata con aumenti anche del 24 per cento rispetto a due settimane fa per volare anche in Sicilia. “Questo potrebbe dipendere da un possibile aumento dei collegamenti tra la città piemontese e le isole nel periodo natalizio”, spiega il Codacons. A Roma Fiumicino, una delle tratte più battute quotidianamente tra i voli nazionali, il Roma-Catania, ha avuto rincari del 54,9 per cento per il solo biglietto di andata nel giorno del 22 dicembre che adesso costa 127 euro: se si fosse acquistato il 2 novembre, il consumatore avrebbe speso 82 euro. Il giorno successivo (23 dicembre), un biglietto sempre per Catania costa 140 contro i 94 euro di un paio di settimane fa (+48,9 per cento). Non fa eccezione nemmeno il Roma-Palermo che ha avuto rincari del 34,4 per cento. Da Milano a Catania, addirittura, un solo biglietto per il 23 dicembre costa 245 euro contro 165 euro se fosse stato acquistato il 2 novembre mentre da Firenze gli aumenti sono del 33,7 per cento passando a 242 euro contro 181 del 2 novembre. Per andare da Bologna verso Palermo: la cifra record di 342 euro per volare il 22 dicembre con il +32,5 per cento rispetto a inizio novembre, 314 euro se si parte il 23 dicembre mentre 291 euro se si vola verso Cagliari il 22 dicembre con un rincaro del 64,4 per cento (aumenti superiori al 52 per cento se si parte il 23 o 24 dicembre). Sono aumentati del 60,7 per cento anche i prezzi dei voli da Venezia in direzione Cagliari, con il biglietto del 23 dicembre che passa dai 145 euro di inizio novembre agli attuali 233 euro.

Frattanto, il Codacons fa sapere anche che l’Antitrust avrebbe deciso di archiviare l’indagine sul caro-voli in Sicilia aperta a fine 2022 “a causa della mancanza di prove che attesterebbero il cartello messo in atto dalle compagnie aeree”. Se questa indiscrezione fosse confermata e “l’indagine sarà archiviata, si tratterebbe di una decisione gravissima dell’Antitrust e di un danno per gli utenti del trasporto aereo – sottolinea l’associazione – solo grazie ai dossier del Codacons, poi sfociati in un formale esposto, l’Antitrust ha acceso un faro sulle tariffe dei voli per le isole che, come dimostrato dai nostri dati, schizzano alle stelle durante le festività natalizie e in occasione delle partenze estive”. L’incapacità di scovare le prove di un cartello anticoncorrenza “non è una motivazione valida per archiviare una indagine così importante, soprattutto in considerazione del fatto che le prove di cui necessità l’Autorità sono sotto gli occhi di tutti: un aumento contemporaneo dei prezzi dei biglietti aerei per gli aeroporti siciliani applicato dalle compagnie aeree che garantiscono i collegamenti con l’isola”.

Aggiornato il 20 novembre 2023 alle ore 11:49