Mutuo per ristrutturazione: ecco cosa c’è da sapere

Quando si parla di mutui si è subito portati a pensare al classico finanziamento finalizzato all’acquisto di un’abitazione, ma in realtà esistono anche dei mutui dedicati alle ristrutturazioni. Gli immobili, d’altronde, sono un capitale. Di conseguenza, nell’ottica della realizzazione di un buon investimento, non bisogna badare esclusivamente ad acquisirne la proprietà, ma anche, se necessario, a riqualificarli ed a renderli commercialmente più appetibili. Gli ultimi anni, peraltro, sono stati particolarmente vivi per quel che riguarda il mondo delle ristrutturazioni, grazie alla disponibilità di molteplici bonus statali, ma a prescindere da ciò i mutui per ristrutturazione rappresentano un’ottima opportunità per chi desidera donare una nuova vita al proprio bene immobiliare.

GLI INTERVENTI RISTRUTTURATIVI FINANZIABILI

C’è anzitutto da sottolineare che nei mutui per ristrutturazione le somme ottenute a titolo di finanziamento devono essere destinate totalmente alla ristrutturazione dell’immobile; sul mercato sono disponibili anche delle tipologie di mutuo che associano al canonico finanziamento per l’acquisto di un immobile la relativa ristrutturazione, ma si tratta appunto di prodotti distinti, con caratteristiche ben definite. Per quanto riguarda gli interventi che possono essere effettuati usufruendo di questo tipo di finanziamenti, la gamma è molto varia, e vengono distinte 3 diverse categorie che andiamo subito a presentare.

La prima categoria è quella degli interventi di manutenzione ordinaria, in cui figurano operazioni come riparazioni, tinteggiature, impermeabilizzazioni e similari. Si tratta di interventi molto semplici che possono essere effettuati liberamente, senza dover richiedere alcun tipo di autorizzazione.

La seconda categoria abbraccia invece gli interventi di manutenzione straordinaria, dunque operazioni più complesse come sostituzione di sanitari, realizzazione di tramezzi, rifacimento di scale e altro ancora, tutte azioni per cui è necessario l’ottenimento di una concessione edilizia da parte del Comune di riferimento.

La terza categoria riguarda le cosiddette grandi opere di ristrutturazione, ovvero interventi di notevole portata che modificano in maniera significativa le caratteristiche dell’immobile e per i quali è necessario l'intervento di un progettista. Esempi rientranti in questa categoria possono essere la realizzazione di nuovi edifici, l’ampliamento di edifici già esistenti, la messa in opera di prefabbricati e simili.

DIFFERENZE E PUNTI IN COMUNE CON I MUTUI TRADIZIONALI

Un’importante peculiarità dei mutui per ristrutturazione è nel fatto che, a differenza di quelli finalizzati all’acquisto, non coprono mai la totalità della spesa, ma si fermano ad un massimale pari all’80 per cento della stessa. Per il resto, in termini tecnici, non si registrano grandi differenze rispetto ai mutui canonici: anche nei mutui dedicati alle ristrutturazioni, infatti, è possibile scegliere tra tassi fissi e variabili, con cap e a rata costante, ed è necessario presentare all’istituto erogatore delle garanzie sufficientemente solide, ad esempio avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, per poter ottenere il finanziamento. Anche per quel che riguarda le modalità di scelta della soluzione più vantaggiosa non si segnalano differenze degne di nota, e anche in questo caso è possibile utilizzare gli ormai diffusissimi comparatori online: siti web come Telemutuo prevedono infatti delle funzioni di comparazione dedicate in modo specifico all'individuazione del miglior mutuo ristrutturazione.

Aggiornato il 17 novembre 2023 alle ore 10:54