Rapporto rischio-rendimento: di cosa si tratta

Chi investe deve sempre fare i conti con la possibilità di perdere una parte del proprio capitale o di non raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo è dovuto a quell’immancabile componente di rischio che caratterizza qualsiasi tipo di investimento e che si muove di pari passo con il potenziale rendimento. Come si evince da questo articolo sui conti deposito, anche gli investimenti ritenuti più sicuri e caratterizzati da rendimenti più o meno contenuti sono soggetti a una serie di possibili rischi. D’altra parte, un investimento a rischio zero non potrebbe che essere correlato a un rendimento pari a zero, se non addirittura negativo.

Comprendere il rapporto rischio-rendimento è un passaggio fondamentale per chiunque desideri effettuare degli investimenti, in quanto consente di individuare gli asset che meglio si adattano al proprio profilo di rischio e agli obiettivi da raggiungere. Per non commettere errori, i non addetti ai lavori possono fare affidamento su un professionista del settore. Questo, grazie alle competenze in suo possesso, può valutare in modo oggettivo il profilo di investimento del cliente e costruire un portafoglio a lui adatto sia per quanto riguarda il livello di rischio sia per ciò che concerne il potenziale rendimento.

RISCHIO DI INVESTIMENTO: CHE COS’È

Per comprendere il rapporto intercorrente tra rischio e rendimento, è necessario per prima cosa avere ben chiaro il significato di rischio. Quando si parla di rischi di investimento si fa riferimento a una serie di fattori che potrebbero causare una riduzione del capitale iniziale o un guadagno inferiore rispetto a quello prospettato. I rischi possono variare a seconda dello strumento finanziario scelto, del mercato di riferimento, dell’azienda emittente e via dicendo. Per fare un esempio, i conti deposito possono presentare rischi di credito, di liquidità, di reinvestimento e il rischio regolamentare; scegliendo invece di effettuare investimenti in mercati emergenti, si potrà andare incontro a rischi relativi ai tassi di cambio, alla situazione politica e sociale, alla volatilità dei prezzi.

RISCHI SISTEMATICI E ASISTEMATICI

I rischi di investimento possono essere suddivisi in due grandi categorie: quelli sistematici e quelli asistematici. Mentre i primi includono i rischi generali del mercato, derivanti da eventi naturali, situazioni politiche o altro, i secondi riguardano i rischi legati a un determinato settore o a una specifica azienda.

IL RENDIMENTO È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AL RISCHIO

Nel momento in cui si investe, è molto importante tenere conto del livello di rischio che caratterizza i titoli o gli strumenti finanziari scelti. Rischi troppo elevati rispetto alle proprie possibilità finanziarie potrebbero infatti causare, in caso di andamento negativo dell’investimento, seri problemi finanziari. Perché dunque alcuni investitori optano per investimenti rischiosi? Oltre ad averne la possibilità, lo fanno per ottenere, in caso di esito positivo, un profitto maggiore. La regola generale è la seguente: all’aumentare dei rischi, aumentano anche i rendimenti. È per questo motivo che investimenti considerati più sicuri, come i Titoli di Stato o i Conti deposito, offrono rendimenti piuttosto contenuti, mentre investimenti più rischiosi, come quelli che riguardano i mercati emergenti, le start up o gli asset più volatili, possono essere associati a rendimenti superiori.

Aggiornato il 18 ottobre 2023 alle ore 09:41