Istat: l’occupazione torna a crescere ad agosto

“Ad agosto, dopo il calo registrato a luglio, l’occupazione torna a crescere – di 59mila unità rispetto al mese precedente – soprattutto tra i dipendenti a termine. Il numero degli occupati si attesta a 23milioni 593mila e, rispetto ad agosto 2022, si registra un aumento di 550mila dipendenti permanenti e di 48mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 74mila. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,5 per cento, quello di disoccupazione scende al 7,3 per cento e il tasso inattività resta stabile al 33,5 per cento”.

Questa la fotografia scattata dall’Istat, che precisa: “L’aumento dell’occupazione (+0,3 per cento, pari a +59mila unità), osservato per uomini e donne, dipendenti e autonomi, coinvolge i 25-34enni e i maggiori di 50 anni di età. Il tasso di occupazione sale al 61,5 per cento (+0,1 punti). Anche la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-3,2 per cento, pari a -62mila unità) coinvolge sia uomini sia donne e riguarda tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,3 per cento (-0,2 punti), quello giovanile al 22 per cento (-0,1 punti)”.

Insiste l’Istituto nazionale di statistica: “Il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è sostanzialmente stabile ed è sintesi dell’aumento tra gli uomini e tra chi ha meno di 50 anni d’età e della diminuzione tra donne e ultracinquantenni. Il tasso di inattività è stabile al 33,5 per cento. Confrontando il trimestre giugno-agosto 2023 con quello precedente (marzo-maggio 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,5 per cento, per un totale di 129mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale – dichiara – si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2 per cento, pari a -81mila unità) e degli inattivi (-0,5 per cento, pari a -58mila unità)”.

Il numero di occupati, ad agosto, “supera quello di agosto 2022 del 2,3 per cento (+523mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età – riferisce l’Istat – a eccezione dei 35-49enni, per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,4 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto ad agosto 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1 per cento, pari a -185mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1 per cento, pari a -398mila)”.

“I dati diffusi dall’Istat sulla disoccupazione sono la conferma che le ricette del Governo Meloni su lavoro ed economia sono corrette – commenta il ministro del Turismo, Daniela Santanchè – mai così bassa la disoccupazione da 14 anni, significativo il dato anche sulla disoccupazione giovanile che torna a calare. Sono fiera che il settore del turismo abbia contribuito in maniera concreta all’aumento dell’occupazione in Italia, prova ne è che sui 523mila nuovi posti di lavoro 130mila provengono dal comparto, di cui 90mila da inizio 2023. Come Governo continueremo sulla rotta dell’aiuto a famiglie e industria e con la finanziaria che stiamo facendo, proseguiremo sulla strada dell’aumento dei salari con il taglio del cuneo fiscale. C’è un’Italia che ogni giorno si alza e produce economia, lavoro, cultura e bellezza ed è a loro che noi rivolgiamo i nostri sforzi per un futuro migliore”.

Soddisfazione è espressa pure da Saverio Congedo, capogruppo di Fratelli d’Italia della commissione Finanze: “I nuovi dati Istat sono una ventata d’ossigeno perché sono positivi oltre le attese e confermano che stiamo lavorando certamente bene. L’occupazione torna a crescere con 523mila occupati in più rispetto all'anno precedente. Significa 539mila persone alle quali è stata restituita la dignità di un lavoro. Non solo: 539mila famiglie più serene che possono guardare con più fiducia al futuro. Questo dato, già di per sé positivo, lo è ancora di più – chiarisce – se letto in combinato disposto con il dato relativo alla disoccupazione che scende fino a raggiungere un livello che non raggiungeva da 14 anni. Lo abbiamo detto da subito che il lavoro è al centro delle politiche di questo Governo e i risultati che arrivano, giorno per giorno, ci dimostrano che la strada intraprese è quella che porterà buoni frutti, ancor di più se guardata in un'ottica di legislatura”.

Per Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, “i dati dell’Istat sono ancora una volta positivi per quanto riguarda il numero delle persone che hanno trovato un’occupazione, ben oltre 500mila in più rispetto allo scorso anno. Conseguentemente, scende al 7,3 per cento il tasso di disoccupazione in Italia, che costituisce la migliore performance degli ultimi 14 anni. Pur in un momento difficile per l’economia mondiale e il grave fardello del debito pubblico che l’Italia si porta dietro, anche a causa della politica spendi e spandi della sinistra, l’aumento dell’occupazione rende risibili le reiterate critiche sulle politiche del lavoro rivolte al Governo Meloni da una sinistra unicamente ciarliera”.

Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio, infine, “i risultati positivi registrati nel mese di agosto sul versante del mercato del lavoro attenuano le preoccupazioni sulla possibilità che la nostra economia stia entrando in una fase di, sia pur moderata, recessione. Dopo l’inciampo di luglio l’occupazione è tornata a crescere riposizionandosi ai massimi dall'inizio delle serie storiche: nel confronto annuo la variazione è pari a 523mila unità”. Eppure, rimarcano, “nonostante i miglioramenti rilevati negli ultimi anni dalle diverse componenti del mercato del lavoro, non vanno trascurati gli elementi di criticità che continuano a essere rappresentati dalla partecipazione femminile al mondo del lavoro, quasi il 43 per cento delle donne è inattivo, e dalle difficoltà della componente più giovane della popolazione. Allo stesso tempo, va evidenziato come i timidi segnali di recupero sul versante dell’occupazione autonoma (+48mila unità nel confronto annuo) abbiano attenuato solo in parte le perdite registrate negli anni precedenti”.

Aggiornato il 02 ottobre 2023 alle ore 17:33