Corsa finale all’invio del 730 precompilato

Come ricordato dall’Agenzia delle Entrate in un comunicato stampa dello scorso 18 settembre, scadrà tra qualche giorno la possibilità di avvalersi del modello 730 precompilato per la propria dichiarazione dei redditi.

Il prossimo 2 ottobre, infatti, rappresenta l’ultimo giorno utile per l’invio del modello 730 precompilato. Dopo tale data i contribuenti “ritardatari” dovranno obbligatoriamente avvalersi del modello Redditi (in scadenza al 30/11/2023) perdendo di fatto la possibilità di ottenere il rimborso fiscale direttamente in busta paga o nella pensione. Ricordiamo che il modello 730 rappresenta una modalità semplificata di dichiarazione dei propri redditi e permette il rimborso dell’eventuale credito o il pagamento dell’eventuale debito direttamente in busta paga. Può essere presentato da quei contribuenti che nel corso dell’anno 2022 hanno percepito redditi da lavoro dipendente o assimilati, redditi da fabbricati o terreni, redditi da lavoro autonomo non esercitato abitualmente (per i quali, pertanto, non è richiesta la partita Iva), alcuni redditi assoggettati a tassazione separata ed alcune tipologie di redditi diversi.

Per chi, ad esempio, detiene redditi di fonte estera, la possibilità di utilizzo del modello 730 non è precluso ma dovrà integrare la dichiarazione con la predisposizione e l’invio del modello RedditiPF con la compilazione dei quadri d’interesse (RM, RT e RW). Possono optare per il 730 precompilato anche quei contribuenti che nel corso del 2022 hanno percepito redditi da lavoro dipendente ma che, al momento della presentazione, non hanno un sostituto d’imposta che può effettuare il rimborso o il pagamento. In tal caso il contribuente può optare per l’invio del 730 senza sostituto, sarà poi l’Agenzia delle Entrate ad effettuare il rimborso sull’Iban all’uopo comunicato. La corretta indicazione del sostituto d’imposta può rappresentare una criticità lì dove il contribuente ha variato posto di lavoro o è inoccupato. Va pertanto prestata la giusta attenzione. Oltre che l’invio autonomo per il tramite del 730 precompilato, i contribuenti possono optare, entro la medesima scadenza del 2 ottobre, per la trasmissione tramite un Caf o un professionista abilitato.

Per accedere alla propria dichiarazione precompilata, raggiungibile dal sito dell’Agenzia delle Entrate, bisogna essere in possesso dello Spid o della Cns. All’accesso si avrà la possibilità di consultare il dettaglio dei redditi e degli oneri inseriti nella dichiarazione (spese sanitarie, spese d’istruzione, ecc.) per poi scegliere il modello di interesse tra 730 e modello RedditiPF. Il contribuente potrà decidere se accettare i dati “precompilati”, inviando il 730 così come è, oppure integrarlo o modificarlo. L’invio della dichiarazione precompilata, seppur agevole e di facile utilizzo, può presentare diverse criticità e si consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista soprattutto lì dove vi siano particolari casistiche reddituali o di oneri detraibili/deducibili ovvero dati di cui l’Agenzia delle Entrate è in possesso ma che non sono stati riportati nella dichiarazione.

Un’interessante riflessione può nascere prendendo spunto dal su citato comunicato stampa del 18/09/2023 dell’Agenzia delle Entrate nel quale, nell’ultimo paragrafo denominato “cosa c’è nei modelli”, si può avere contezza della mole immensa di informazioni pre-caricate presenti negli archivi dell’Amministrazione finanziaria che, per l’anno fiscale 2022, hanno superato gli 1,3 miliardi di cui: oltre un miliardo di dati relativi alle spese sanitarie, 99 milioni di premi assicurativi, 73 milioni di certificazioni uniche, 11 milioni di bonifici per ristrutturazioni, 8,5 milioni di dati relativi agli interessi passivi sui mutui e 6,5 milioni relativi a spese scolastiche. Informazioni che si aggiungono ai dati già presenti nelle annualità precedenti. Una quantità di dati e di informazioni enorme che non si materializza nei database dell’Agenzia per imposizione divina, ma che sono il frutto di un lavoro costante di professionisti, studi ed aziende che quasi quotidianamente operano, districandosi tra centinaia di scadenze, oramai (triste verità), come outsourcing non remunerato della stessa Agenzia.

Aggiornato il 23 settembre 2023 alle ore 20:13