L’Istat conferma il Pil 2022

Rispetto ad aprile, l’Istat aggiorna i conti economici nazionali. L’Istituto nazionale di statistica, nella revisione dei conti 2020-2022, conferma il tasso di crescita del Prodotto interno lordo nel 2022, pari al 3,7 per cento, e rivede al rialzo di 1,3 punti percentuali la crescita 2021 che sale all’8,3 per cento. L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel 2022 resta invariato a -8 per cento (-8,8 per cento nel 2021). Il rapporto debito-Pil nel 2022 passa da 144,7 per cento a 141,6 per cento, quello del 2021 passa da 149,8 per cento a 147 per cento. “Il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione” dei conti che ha migliorato di 0,2 punti il deficit nel 2021, ha spiegato il capo della direzione per la contabilità nazionale di Istat, Giovanni Savio.

Le imprese confermano il deterioramento progressivo del quadro economico 2023. Secondo il 51 per cento delle aziende l’andamento dell’economia lombarda tra luglio e settembre risulta in linea con quella del secondo trimestre, già in decelerazione, e il 36 per cento riporta un peggioramento. Sono questi i principali risultati raccolti tramite una ricerca di Assolombarda, pubblicata su genioeimpresa.it. Dall’analisi emerge inoltre che anche per nel quarto trimestre prevale un sentiment di stabilità (46 per cento) o inasprimento (36 per cento) del contesto economico rispetto al trimestre attuale. In prospettiva, le aspettative sull’andamento dell’economia lombarda nel 2024 restano incerte. Le imprese del territorio “confermano il rallentamento dello scenario economico che hanno evidenziato i recenti dati Istat legati al secondo trimestre 2023”, afferma Alessandro Spada, presidente di Assolombarda.

“Tra i fattori – aggiunge – che contribuiscono a questa decelerazione, ne esistono alcuni a livello italiano, come l’alta inflazione, gli scarsi consumi e un calo degli investimenti. Ma siamo anche condizionati da fattori esterni, come la recessione in Germania, le difficoltà dell’economia cinese e le scelte di politica monetaria di Fed e Bce sui tassi”. I dati a consuntivo sul secondo trimestre 2023 evidenziano già un indebolimento del comparto manifatturiero lombardo, la cui performance rimane, seppur di poco, positiva: il livello di produzione rimane vicino a quello di aprile giugno 2022, con un minimo incremento pari al +0,5 per cento. Anche nel confronto congiunturale, la crescita della manifattura regionale è prossima allo zero (+0,3 per cento).

Pesare sul calo del Pil nel 2022 la perdita del 2,1 per cento del valore aggiunto dell’agricoltura, per effetto dell’aumento dei costi energetici e dell’impatto dei cambiamenti climatici. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei conti economici nazionali dell’Istat 2021 e 2022. L’incremento dei costi si è ampliato e consolidato lo scorso anno in buona parte per le conseguenze del conflitto in Ucraina causa della forte instabilità dei mercati internazionali delle materie prime agricole e dei prodotti energetici. Il risultato, fa sapere la Coldiretti sulla base dei dati Movimprese di Unioncamere, è che sono calate le imprese in agricoltura nel 2022 con un saldo negativo di 3.363 realtà. Rilevante anche l’impatto dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi che, tra siccità, nubifragi, grandine e tempeste di vento, hanno decimato i raccolti. Una tendenza confermata nel 2023 dove nelle campagne il taglio della produzione di grano è del 10 per cento, mentre il raccolto di miele è sceso del 70 per cento; in difficoltà anche i frutteti con le ciliegie con -60 per cento per l’alluvione che ha colpito la Romagna, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania.

Aggiornato il 18 gennaio 2024 alle ore 15:56