Fitch toglie agli Usa la tripla A, Yellen “fortemente in disaccordo”

La Fitch Ratings ha declassato la valutazione degli Stati Uniti. La decisione dell’Agenzia ricorda il downgrade di Standard & Poors che ha scioccato gli Usa nel 2011, nel bel mezzo del braccio di ferro per aumentare il tetto del debito. E le borse europee, ovviamente, aprono pesanti dopo la decisione di Fitch di abbassare la valutazione di Washington da tripla A (AAA) a una AA+. L’agenzia ha argomentato il ribasso con il “previsto deterioramento fiscale nei prossimi tre anni” e perché, scrive l’agenzia, “i ripetuti stalli politici sul limite del debito e le risoluzioni dell’ultimo minuto hanno eroso la fiducia nella gestione fiscale”. Di tutta risposta, la segretaria del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen, è andata su tutte le furie. L’economista si è detta “fortemente in disaccordo”, definendo la modifica di Fitch “arbitraria” e “basata su dati obsoleti”.
Adesso, con il taglio di Fitch, solamente Moody’s assegna ancora la tripla A agli Usa. Secondo l’agenzia che ha scatenato l’ira della Casa bianca, al governo di Washington manca una strategia fiscale di medio termine, prevedendo una recessione americana nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024. Il Pil statunitense – stima Fitch – crescerà quest’anno dell’1,2 per cento (una decisa battuta d’arresto rispetto al +2,1 per cento del 2022), per poi fermarsi al +0,5 per cento nel 2024. L’agenzia ha previsto inoltre un ennesimo rialzo dei tassi di interesse della Federal reserve bank a settembre. “Nel prossimo decennio gli elevati tassi di interesse e l’aumento del debito peseranno”, ha dichiarato Fitch, visto che il debito nel 2023 è previsto al 112,9 per cento del Pil, al di sopra dei livelli pre pandemia e della media del 39,3 per cento dei Paesi con la tripla A.

Aggiornato il 02 agosto 2023 alle ore 12:10