Cresce il mercato europeo delle auto

Il mercato dell’auto dell’Europa occidentale registra una crescita a doppia cifra. A giugno – secondo i dati di Acea, associazione dei costruttori europei – le immatricolazioni ammontano a 1.265.678, il 18,7 per cento in più dello stesso mese del 2022. Il primo semestre del 2023 chiude con 6.588.937, con un incremento del 17,6 per cento sullo stesso periodo dell’anno scorso. In Ue le immatricolazioni di auto elettriche a giugno sono il 66,2 per cento in più dello stesso mese del 2022, pari a una quota di mercato del 15,1 per cento a fronte del 10,7 per cento.

Stellantis, fa sapere, immatricola a giugno nell’Ue, Paesi Efta e Regno Unito 210.495 auto, il 2,5 per cento in meno dello stesso mese del 2022, con la quota di mercato che scende dal 20,2 per cento al 16,6 per cento. Nel primo semestre dell’anno, peraltro, il gruppo vende 1.145.815 vetture, in aumento del 5,3 per cento sull’analogo periodo dell’anno scorso. La quota, così, è pari al 17,4 per cento a fronte del 19,4 per cento.

A giugno, poi, le auto elettriche, con una quota di vendite in Europa che cresciuta dallo 10,7 per cento al 15,1 per cento, hanno superato per la prima volta il diesel. Così evidenzia Acea: le auto ibride restano al secondo posto nelle scelte di chi acquista una nuova auto con il 24,3 per cento del mercato. La quota maggiore rimane comunque quella dei veicoli a benzina con il 36,3 per cento.

“Come tutti sanno esiste una forte correlazione positiva tra l’andamento dell’economia e quello delle vendite di autovetture. Questa correlazione nell’Europa occidentale sembra non esistere più. Le ragioni di questa situazione –per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – sono solo in piccola parte attribuibili alla crisi negli approvvigionamenti di semiconduttori ed altri componenti, crisi alla cui parziale risoluzione si deve la ripresa degli ultimi undici mesi. Vi è infatti ancora un grande problema che riguarda la domanda e che è legato alle modalità della transizione energetica. I concessionari segnalano che la ripresa iniziata nell’agosto 2022 è sostenuta essenzialmente dagli ordini accumulatisi per le difficoltà di fornitura delle case, ma l’afflusso di nuovi ordini langue”.

“Tra le ragioni della difficoltà di acquisizione di ordini vi è certamente il fatto che gli automobilisti che hanno necessità di cambiare la loro auto (e sono ormai milioni nell’area) e non sono intenzionati o non hanno la possibilità economica di acquistare un’auto elettrica, se pensano di acquistare oggi un’auto ibrida, a benzina o diesel, si chiedono quanto varrà sul mercato dell’usato l’auto che acquisteranno quando dovranno sostituirla e ciò perché il procedere della transizione all’elettrico comporta necessariamente una accelerata perdita di valore delle auto in circolazione”.

Aggiornato il 18 gennaio 2024 alle ore 15:50