I tassi sui mutui salgono ancora

Continuano a salire i tassi sui mutui per l’acquisto delle case proprio mentre solo pochi giorni fa il sindacato dei bancari Fabi ha reso noto il crescere delle inadempienze sulle rate da parte delle famiglie a causa della stretta provocata dalle decisioni della Banca centrale europea di aumentare i tassi. Rialzo già atteso anche per la riunione di fine luglio.

A fotografare la crescita degli interessi sui prestiti alle famiglie è la Banca d’Italia. In maggio – rileva via Nazionale – i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie italiane per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg), si sono collocati al 4,58 per cento (erano stati del 4,52 in aprile). Secondo i dati diffusi da Bankitalia in “Banche e Moneta” il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,43 per cento (10,29 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,81% (4,52 nel mese precedente). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,67 % (0,64 nel mese precedente).

Intanto hanno raggiunto quota 425,5 miliardi i mutui erogati agli italiani dalle banche allo scorso 30 aprile sempre secondo i dati della banca centrale italiana. Circa un terzo del totale, vale a dire 140 miliardi di euro, è composto da mutui a tasso variabile. Rispetto alla fine del 2017 i mutui erogati sono cresciuti di circa 50 miliardi, con un rialzo del 13,4 per cento. E ammontano ormai a 14,9 miliardi le rate di mutui e prestiti vari non pagate da quasi un milione di famiglie italiane. Tra le cause delle insolvenze “l’aumento del costo del denaro, l’incremento dei tassi e la corsa dell’inflazione”, fattori che “riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti”, sostiene appunto la Fabi, specificando che sono 6,8 miliardi le rate di mutui non pagati, 3,7 miliardi quelle del credito al consumo e 4,3 gli arretrati relativi ad altri prestiti personali. Per il sindacato 5,7 miliardi sono sofferenze certe, 7,1 miliardi sono inadempienze probabili e circa 2 miliardi sono rate scadute.

Aggiornato il 18 gennaio 2024 alle ore 15:49