Bonomi: “Intervenire sui redditi più bassi delle famiglie”

Secondo Carlo Bonomi, “è necessario intervenire sui redditi delle famiglie, specialmente a basso reddito. Secondo, stimolare gli investimenti. In ambito pubblico abbiamo il grande strumento del Pnrr, ma dobbiamo scaricarlo a terra velocemente e bene. Poi È molto importante investire in un pianoforte speciale a coda che si chiami Industria 5.0, o Transizione 5.0, perché dobbiamo agganciare le transizioni digitale, ambientale, energetica”. Il presidente di Confindustria a Repubblica dice di rispettare le parole di Carlo Nordio su fisco e imprese. “In tutto il mondo – commenta Bonomi – si ragiona su una global minimum tax, identificata intorno al 15 per cento. lavoro, rendendo forte patrimonialmente la tua impresa. Se invece prelevi gli utili, vieni tassato anche con un’aliquota superiore a quella attuale”. Bonomi parla anche con la Stampa: “Dobbiamo lavorare su alcuni problemi assai noti dice – come la pubblica amministrazione e semplificazione delle procedure”. L’abolizione dell’abuso d’ufficio può aiutare? “Quel che consente di semplificare va bene, ma non significa dare spazio a eventuali situazioni grigie. Non è nel nostro interesse, non lo vogliamo e non lo abbiamo certamente chiesto noi”. Ciò che chiede Confindustria è “semplificare i processi amministrativi così da migliorare la nostra competitività. Se il mio omologo francese o tedesco impiega un mese ad aprire degli stabilimenti e in Italia occorrono dodici anni, è evidente che la mia competitività ne risente”.

Intanto, apre in 1025 Connecticut Avenue, a Washington, oggi, a due passi dalla Casa Bianca, la sede di via dell’Astronomia negli Stati Uniti che amplia il progetto Confindustria nel mondo voluto dal presidente Carlo Bonomi con l’obiettivo di estendere la rappresentanza imprenditoriale italiana oltre i confini nazionali. Gli industriali puntano su un presidio “strategico” negli Stati Uniti, che nel manifatturiero rappresentano – viene sottolineato, con i dati centro studi di Confindustria – “il primo mercato di sbocco extra-europeo delle merci italiane e il secondo in assoluto, dopo la Germania. Nel 2022 ha superato anche le esportazioni italiane in Francia, acquistando oltre 60 miliardi di euro di prodotti italiani all’anno, quasi l’11 per cento dell’export italiano nel mondo”.

Ed è considerata strategica anche la scelta dei tempi, “entrare in partita in un momento cruciale”, perché si guarda al 2024 quando si terranno le elezioni politiche negli Stati Uniti e il rinnovo degli organi dell’Unione europea, con l’Italia che potrà “rivestire – viene ancora evidenziato in occasione dell’apertura della sede di Washington – un ruolo cruciale nel connettere le due nuove leadership transatlantiche” e Confindustria che “intende contribuire attivamente a questo obiettivo instaurando forti relazioni sul campo con l’establishment politico, economico e industriale statunitense”.

Era “necessario e doveroso aprire una sede”, sottolinea il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Con quanto sta succedendo a livello geostrategico, con la riconfigurazione delle catene del valore aggiunto, la presenza nel mercato più importante per rappresentare al meglio l’interesse della nostra industria: con questi elementi gli Stati Uniti hanno un ruolo importantissimo, e lo diventerà sempre più rispetto alle sfide di competitività che abbiamo di fronte, anche per l’Inflation Reduction Act che porterà molte imprese a guardare sempre con più interesse il mercato americano”.

Aggiornato il 18 gennaio 2024 alle ore 15:47