Edilizia e Pnrr

Il principale destinatario dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano per gli investimenti complementari al Pnrr è il settore delle costruzioni, che comprende sia l’edilizia, sia l’ingegneria specializzata. Il 61 per cento di tali finanziamenti destinati all’Italia, infatti, andrà a beneficio del comparto delle costruzioni e il rapporto n. 775 L’occupazione attivata dal Pnrr nelle costruzioni a livello regionale, pubblicato da Banca d’Italia il 16 giugno 2023, stima che i flussi di liquidità previsti contribuiranno alla creazione di 62mila posti di lavoro annui nel triennio 2023-2026, con una distribuzione eterogenea nelle diverse zone italiane. Il divario nella domanda di lavoro generata dal Pnrr e dal Pnc che è previsto si verrà a creare tra le regioni è riconducibile alla diversa distribuzione di tali fondi e, soprattutto, al diverso valore aggiunto che questi genereranno nelle economie regionali, alimentato sia dagli effetti diretti che le erogazioni avranno sul settore edile, sia da quelli indiretti, legati alla crescita di altri settori collegati.

Nello specifico, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia e Calabria beneficeranno di metà delle risorse europee già assegnate e indirizzate al mercato delle costruzioni. Sicilia, Calabria, Puglia e Campania sono anche le realtà locali nelle quali, secondo le previsioni di Bankitalia, si rileverà il maggiore valore aggiunto. Da queste stime, consegue che l’impatto sulla domanda di lavoro nel settore edile riferibile all’utilizzo di Pnrr e Pnc sarà particolarmente incisivo nel sud Italia, con un aumento superiore al 13 per cento in Sicilia e Calabria e maggiore del 10 per cento in Basilicata e Campania. Agli ultimi posti nella classifica stilata dagli esperti di Banca d’Italia si collocano Valle d’Aosta (+3,1 per cento), Lombardia (+2,8 per cento) e provincia autonoma di Bolzano (+1,7 per cento).

Dalle stime riportate può sorgere un interrogativo: si riuscirà a reperire la forza lavoro necessaria a far fronte ad aumenti così pronunciati della domanda di lavoro in un mercato, come quello edile, che richiede l’impiego di personale in buona parte qualificato? Lo studio condotto da Bankitalia riporta che nelle regioni maggiormente interessate, quindi quelle del Mezzogiorno, si registra anche un bacino di disoccupati con esperienze pregresse nel settore, quindi impiegabili, sufficientemente ampio per rispondere alla necessità di manodopera che si verrà a creare. Le aree in cui, al contrario, la forza lavoro con esperienza nel campo delle costruzioni è più contenuta rispetto alla domanda che si stima genererà l’impiego dei fondi del Pnrr e del Pnc sono Abruzzo, Marche, Friuli-Venezia Giulia e Province autonome. Si tratta, tuttavia, di regioni caratterizzate, come rileva l’analisi di Bankitalia, da una presenza di lavoro proveniente da altre zone italiane superiore alla media nazionale e potenzialmente in grado di sopperire la mancanza di personale disponibile e qualificato.

Per facilitare il reimpiego di persone inoccupate da lungo tempo o prive delle competenze necessarie, il rapporto di Banca d’Italia suggerisce di avviare politiche di formazione mirate. Non è da trascurare, inoltre, la possibilità che negli anni a venire vengano ridimensionate le agevolazioni all’edilizia connesse ai vari bonus e agli incentivi fiscali. In tal caso, eventuali esuberi di manodopera potrebbero essere riassorbiti nelle nuove attività derivate dall’impiego dei fondi europei.

Aggiornato il 20 giugno 2023 alle ore 11:00