Assicurazioni meno solvibili e redditizie nel 2022, lo dice l’Ivass

Il presidente dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) Luigi Federico Signorini ha parlato di “sfide impegnative” per le compagnie assicurative nel 2022. “La crescita dei tassi e quella dei prezzi hanno avuto impatti di rilevo attraverso la riduzione del valore di mercato delle attività e passività finanziarie e l’aumento dei costi dei sinistri”, ha commentato il dirigente. Sono scesi di cinque punti la solvibilità media del sistema, al 246 per cento (ma in linea con la media dell’Unione Europea), sia il Roe (Return on equity), al 3,2 per cento. La gestione vita è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4 miliardi, mentre i rami danni hanno avuto un utile invariato, ovvero 2,7 miliardi di euro. Rc auto, invece, ha mostrato una lieve perdita, per la prima volta dal 2011.

“Il Roe medio si è ridotto di oltre 5 punti rispetto al 2021, scendendo al 3,2 per cento. Per la prima volta da dieci anni la gestione Vita ha chiuso in perdita: è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4”, ha detto Signorini a Repubblica, a pronostico dello stato di salute dell’intero settore. Il dirigente ha spiegato che sul comparto vita “ha pesato un significativo aumento del requisito connesso al rischio di estinzione anticipata dei contratti”. Per le compagnie specializzate in questo settore, ha aggiunto, “l’indicatore è diminuito in media di oltre 25 punti, a poco più del 200 per cento”.

Al quotidiano, Signorini ha fatto sapere che per i rami danni invece “l’utile è stato di 2,7 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al 2021, anche se, per la prima volta dal 2011, l’assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione. La raccolta danni è cresciuta con l’eccezione del ramo auto. La raccolta vita si è ridotta dell’11 per cento, trend proseguito nei primi mesi del 2023”. Erano più di dieci anni che l’Rc auto non chiudeva in perdita, seppur lieve. Nel primo trimestre del 2023, invece, “il prezzo medio pagato per l’assicurazione Rc auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4 per cento su base annua”.

Il presidente dell’Ivass ha precisato che “la quota media di sconto in rapporto alla tariffa è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato”. Il minimo, si raggiunge a nord ovest (30,9 per cento) e il massimo nel sud (40,3 per cento), dove “le tariffe di base sono in media più alte. entrambe le percentuali sono in forte aumento dal 2014”.

Aggiornato il 19 giugno 2023 alle ore 17:19