La Fed interrompe il rialzo dei tassi dopo 10 mesi di incrementi

Per la prima volta nei 10 mesi di aggressivi rialzi (consecutivi) la Federal Reserve Bank, la banca centrale degli Stati Uniti d’America, ha interrotto la manovra di ridimensionamento dei tassi d’interesse. Tutto questo è avvenuto secondo le attese degli esperti del settore. Al tempo stesso, la Fed ha sorpreso gli operatori, lanciando segnali che farebbero presagire altri due aumenti dei tassi, entro la fine dell’anno. “Quasi tutti i membri del board hanno ritenuto che servirà qualche ulteriore inasprimento verso la fine dell’anno”, ha confermato, in conferenza stampa, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.

Il segnale di questa nuova (ultima) stretta, era già contenuto nelle previsioni pubblicate dalla Fed contestualmente. L’attesa mediana sul 2023 è di un picco al 5,6 per cento, che implicherebbe altri due aumenti da 25 punti base. La banca centrale Usa inizierebbe però – già dall’anno prossimo – a tagliare le percentuali dei tassi d’interesse. Nel 2024 si sarebbe prefissata di portarli al 4,6 per cento, mentre nel 2025 al 3,4 per cento. Attualmente i tassi si aggirano in una forbice che va dal 5 per cento al 5,25 per cento. Insomma, gli sforzi per contenere e “sconfiggere” l’inflazione non sono ancora finiti.

La buona notizia è che la Federal Reserve ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica di quest’anno, limando però al ribasso quelle dei due anni successivi. L’attesa d’inflazione per il 2023 è stata rimodulata al 3,2 per cento: un decimale in meno rispetto alle previsioni di marzo. La banca centrale statunitense ha inoltre confermato la stima sul 2024 al 2,5 per cento e quella sul 2025 al 2,1 per cento. A livello economico, il Pil degli Stati Uniti è stato previsto in espansione del 1 per cento – netta revisione al rialzo, rispetto allo 0,4 per cento stimato a marzo scorso – a cui dovrebbe seguire un più 1,1 per cento nell’anno prossimo e un più 1,8 per cento nel 2025.

Aggiornato il 15 giugno 2023 alle ore 19:37