Istat: meglio l’export, cala l’import

“A febbraio la lieve crescita congiunturale dell’export è dovuta soprattutto alle vendite di beni di consumo non durevoli verso i Paesi extra Ue. L’import, in calo da settembre 2022, continua a ridursi grazie all’ulteriore contrazione degli acquisti di energia, favorevolmente condizionata dai ribassi del prezzo del gas naturale allo stato gassoso”.

Questo il commento dell’Istat, che prosegue: “Su base annua, la crescita dell’export in valore resta sostenuta ed è molto intensa per l’area extra Ue, dove è trainata in larga misura dalle vendite di prodotti farmaceutici. Rispetto a un anno prima, si riduce il deficit energetico, aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici e il saldo commerciale torna positivo. I prezzi all’import – è spiegato – segnano un nuovo calo congiunturale – il quinto consecutivo – e un ulteriore rallentamento della crescita tendenziale, cui contribuiscono principalmente i ribassi dei prezzi del gas naturale, in primo luogo, e dell’energia elettrica nell’area non euro”.

Secondo la fotografia dell’Istituto nazionale di statistica, “l’aumento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso l’area extra Ue (+1,7 per cento), mentre le esportazioni verso l’area Ue sono in diminuzione (-0,8 per cento). Nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023, rispetto al precedente, l’export cresce dell’1,1 per cento, l’import diminuisce del 6,5 per cento”.

E ancora: “A febbraio l’export cresce su base annua del 10,8 per cento in termini monetari, mentre è pressoché stazionario in volume (+0,1 per cento). La crescita dell’export in valore è molto più sostenuta verso i mercati extra Ue (+17,2 per cento) rispetto all’area Ue (+5,5 per cento). L’import registra un incremento tendenziale del 3,1 per cento in valore – sintesi di un aumento del 11,4 per cento per l’area Ue e di una flessione per quella extra Ue (-6,5 per cento) – e una riduzione del 2,5 per cento in volume”.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export “si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+51,3 per cento), macchinari e apparecchi nca (+12,7 per cento), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,4 per cento) e coke e prodotti petroliferi raffinati (+29 per cento)”.

Su base annua, “i Paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Cina (con un aumento del +131,3 per cento), Stati Uniti (+18,2 per cento), Francia (+9,8 per cento), Spagna (+12,9 per cento) e Turchia (+26,2 per cento). Le esportazioni verso Belgio (-3 per cento) e Giappone (-7,5 per cento) risultano in calo”.

“Nei primi due mesi del 2023 – conclude l’Istat – la crescita tendenziale delle esportazioni (+13 per cento) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+52,5 per cento), macchinari e apparecchi nca (+15,8 per cento) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15 per cento). La stima del saldo commerciale a febbraio 2023 è pari a +2.108 milioni di euro (era -1.475 milioni a febbraio 2022). Il deficit energetico (-5.811 milioni) si riduce rispetto a un anno prima (-6.864 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.389 milioni di febbraio 2022 a 7.919 milioni di febbraio 2023. Nel mese di febbraio 2023 i prezzi all’importazione diminuiscono dell’1,7 per cento su base mensile e crescono dell’1,3 per cento su base annua (era +4,7 per cento a gennaio)”.

Aggiornato il 18 aprile 2023 alle ore 15:55